Il 16 dicembre l’Assemblea della Camera ha iniziato la discussione sulle linee generali del disegno di legge costituzionale “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione, approvato, in prima deliberazione, dal Senato (S. 1429), che alla Camera è l’AC 2693
AC riforma Senato e titolo V
Non possiamo fare a meno di sottolineare che nelle notizie ufficiali si continua a indicare i due relatori, uno del PD e l’altro di FI, come di maggioranza, cosa che provoca un sobbalzo.
Inoltre la prassi di indicare i parlamentari col solo cognome, salvo i casi di omonimia, nasconde, come si verifica anche in questo caso, che sono tutti uomini, come risulta soltanto grazie alle nostre integrazioni.
Dalle associazioni, attraverso la lettera inviata dall’Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria, si chiede che siano ripresentati in Assemblea gli emendamenti sulle norme di garanzia, ritirati in Commissione.
Lettera Senato e Titolo V
Ma la battaglia, l’unica che è riportata nei mass media, che trascurano le questioni di genere, sarà soprattutto per le modifiche che la Prima Commissione, con il sostegno di otto voti PD, ha apportato contro il parere del Governo.
E’ stato alzato il quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica e aumentati i poteri del futuro Senato: sulle modifiche ai testi votati dalla Camera, il Senato potrà chiedere alla Camera di modificare i ddl approvati con maggioranza dei 2/3. La Camera però potrà comunque respingere tale richiesta con maggioranza semplice per le leggi ordinarie e con quella assoluta per tutte le altre tipologie.
Il Governo è invece riuscito a conservare i senatori di nomina presidenziale.
Riforma costituzionale – bozza I commissione camera
Per saperne di più:
http://www.camera.it/leg17/187
Relatori: EMANUELE FIANO (PD) e FRANCESCO PAOLO SISTO (FORZA ITALIA – IL POPOLO DELLA LIBERTA’ – BERLUSCONI PRESIDENTE), per la maggioranza; DANILO TONINELLI, Movimento Cinque Stelle MATTEO BRAGANTINI Lega Nord e Autonomie e STEFANO QUARANTA, Sinistra e Libertà, di minoranza.
Liberamente tratto da "Aspettare stanca"