Alessandra Servidori REFERENDUM 12 GIUGNO 5 SI e spiego perchè
IL 12 giugno sarà l’occasione per dare una svolta significativa al sistema giudiziario. I 5 referendum, ai quali aderisco con la ferma convinzione promuovendo 5 sì, sono una grande occasione e uno stimolo a migliorare e completare la riforma Cartabia. Sostengo 5 sì perché credo in una giustizia vera all’altezza di un Paese civile. Sono sempre stata garantista e non mi rassegno all’idea di una giustizia che fa paura ai cittadini e che non sia strumento di garanzia. ABROGAZIONE DECRETO SEVERINO – Voto sì perché il quesito mira ad abolire il decreto legislativo 235 del 2012, detto anche legge Severino. Prescrive che chi viene condannato in via definitiva a più di due anni di carcere per reati di allarme sociale, contro la pubblica amministrazione e non colposi (per i quali è comunque prevista la reclusione) diventa incandidabile .La condanna definitiva per uno dei reati suddetti determina la decadenza del mandato .Se vince il sì al referendum i concetti di incandidabilità e decadenza verranno abrogati e anche ai condannati in via definitiva verrà concesso di candidarsi o di continuare il proprio mandato. Eventuali divieti di ricoprire cariche torneranno a essere decisi dal giudice, chiamato a decidere caso per caso, come è avvenuto fino al 2012 prima dell’entrata in vigore della legge Severino -RIFORMA CSM –Voto sì al referendum per l'abrogazione delle norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. Attualmente, un magistrato che voglia candidarsi al Csm deve raccogliere dalle 25 alle 50 firme. Se vince il sì, viene abrogato l’obbligo della raccolta firme. Si torna alla legge del 1958, che prevedeva che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri del Csm presentando semplicemente la propria candidatura-VALUTAZIONE DEI MAGISTRATI –Voto sì al referendum che mira ad abrogare le norme sulle competenze dei membri laici nei Consigli giudiziari. I Consigli giudiziari sono organi ausiliari composti da cariche appartenenti alla magistratura e laici (professori universitari e avvocati). Esprimono “motivati pareri” su diversi ambiti, tra cui le valutazioni di professionalità dei magistrati. La valutazione della professionalità e della competenza dei magistrati viene poi fatta dal Csm che decide anche sulla base di queste valutazioni. Con il sì, anche avvocati e professori potranno partecipare attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati. SEPARAZIONE DELLE CARRIERE – Voto sì al referendum per la separazione delle funzioni dei magistrati, con la richiesta di abrogazione di quelle norme che attualmente consentono il passaggio nella carriera dei magistrati dalle funzioni giudicanti (giudice) a quelle requirenti (pubblico ministero) e viceversa . Se al referendum vinceranno i sì il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera se vuole essere pubblico ministero o giudice e non potrà scegliere di cambiare indirizzo (cosa che ad oggi avviene con un limite di 4 volte e se sussistono le condizioni) MISURE CAUTELARI – Voto sì al quesito che vuole limitare le misure cautelari, con abrogazione dell'ultimo inciso dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., in materia di misure cautelari e di esigenze cautelari nel processo penale. Attualmente le misure cautelari possono essere motivate dal pericolo che la persona indagata sia a rischio reiterazione del reato, di fuga o di alterazione delle prove a suo carico. Se vincerà il sì al referendum verrà abrogata la motivazione della possibile reiterazione del reato.