Diritto e potere Scena 2
Alessandra Servidori -
http://formiche.net/2016/05/25/cosa-faranno-regioni-con-riforma-della-costituzione/
Diritto e potere scena 2- mercoledì 25 maggio 2016
Già da queste pagine abbiamo più volte affrontato nel merito gli argomenti delle politiche intraprese da questa confusa legislatura. Ci soffermiamo ancora -e fino ad ottobre lo faremo sistematicamente- sulla vicenda che ha spaccato e spacca l’Italia in questi giorni. Che non è la campagna elettorale che chiamerà i cittadini italiani a scegliersi i prossimi amministratori ( di cui ancora una volta non emergono i programmi dei vari candidati) ma tutta incentrata su una dimensione politica molto debole,soprattutto che danneggia l’avvenire e le scelte che possono aiutare l’italia ad uscire dalla secca. Stiamo parlando ancora una volta di Riforma della Costituzione Italiana. E dobbiamo pretendere da chi ha presentato la legge sobrietà e obiettività, competenza e non furore. Se poi NON sono in grado di approfondire il merito e ne fanno solo una questione di vittoria o sconfitta,il popolo italiano saprà poi decidere. La fiducia si guadagna anche argomentando le scelte compiute dettagliatamente. Di cosa si parla nel merito : di come ridurre i parlamentari , del ruolo e dei componenti del Senato delle autonomie locali e della prevista ma non certa -capacità di svolgere un ruolo di dinamicità del percorso legislativo-, del nuovo sistema di elezione del Presidente della Repubblica , della elezione e scelta dei componenti della Corte Costituzionale, dell’abolizione del Cnel, della competenza e risorse delle Regioni ,dell’equilibrio dei poteri a favore dell’esecutivo poiché stando l’Italicum ( peraltro in attesa di pronuncia sulla possibile incostituzionalità sollevati da alcuni tribunali) di consentire ad un partito o coalizione che ha vinto al primo turno e non con una maggioranza consistente di voti, di governare il futuro che avanza. E il futuro è già l’oggi. Meditiamo dunque nel merito dei problemi che L’Italia sta vivendo. Una politica industriale governativa carente che deve fare i conti con le novità incalzanti del 4.0 cioè figlia della quarta rivoluzione industriale, che porterà alla produzione del tutto automatizzata e interconnessa. Presenta rischi e opportunità: la perdita di 5 milioni di posti paventata da uno studio diffuso al World Economic Forum, ma anche lo sviluppo dello Smart Manufacturing-L’Italia ne esce con un pareggio (200mila posti creati e altrettanti persi), meglio di altri Paesi come Francia e Germania. A livello di gruppi professionali le perdite si concentreranno nelle aree amministrative e della produzione: rispettivamente 4,8 e 1,6 milioni di posti distrutti. Secondo la ricerca compenseranno parzialmente queste perdite l’area finanziaria, il management, l’informatica e l’ingegneria.Cambiano di conseguenza le competenze e abilità ricercate: nel 2020 il problem solving rimarrà la soft skill più ricercata, ma diventeranno più importanti il pensiero critico e la creatività. Proprio perché lo scenario è in rapida evoluzione, dobbiamo attrezzarci per cogliere i benefici dello Smart Manufacturing, l'innovazione digitale nei processi dell'industria. Dunque una politica industriale nuovissima che vivrà e se il territorio e le Regioni sapranno riconvertire e valorizzare le risorse umane. Ma se con la proposta di Riforma Costituzionale si priveranno le Regioni di risorse ma si darà a loro il compito di governare il settore dell’industria è legittimo porsi la domanda : come ? Come coinvolgere Università ,centri di ricerca, città metropolitane, piccole e medie aziende che sono il nostro patrimonio? Da Palazzo Chigi?