7 Marzo 2024 Donne : basta ipocrisie
Basta ipocrisie. Servono riforme strutturali-
IL RESTO DEL CARLINO – 7 marzo 2024
Alessandra Servidori, docente di politiche del lavoro, critica l'ipocrisia nella questione femminile e propone di investire i fondi in strumenti di vera politica attiva anziché in sussidi temporanei, per favorire l'occupazione femminile e contrastare il gender gap.
Se fossimo veramente intenzionati a risolvere la questione femminile senza ipocrisia, un po’ di quei miliardi che sono persi nel superbonus 110 li avremmo investiti in strumenti di vera politica attiva, non in sussidi a tempo come l’esonero della contribuzione previdenziale per chi ha tre figli (ne abbiamo a malapena 1,5 a italiana), una certificazione di genere sterile che non aumenta l’occupazione femminile. Li avremmo usato per superare lo stop generalizzato allo smart working: secondo i dati dell’Osservatorio nazionale, infatti, i vantaggi ottenibili dal lavoro da remoto si sono misurati in miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo, riduzione dei costi per gli spazi fisici e per i e le lavoratrici, riduzione dei tempi e dei costi di trasferimento; miglioramento del work-life balance; aumento della motivazione e della soddisfazione. Se vogliamo veramente sostenere le donne italiane siamo seri: usiamo i fondi del Piano Complementare (36 miliardi per infrastrutture) per recuperare gli asili nido che ci aveva promesso il Pnrr e le case della salute per gli anziani e le persone non autosufficienti: freneremmo in parte l’emorragia delle dimissioni femminili sul lavoro, aumentate dall’anno scorso. Potenziamo concretamente l’utilizzo dei Fondi bilaterali per maggiore flessibilità lavorativa sussidiaria in ambito contrattuale e la possibilità di conversione del premio di risultato 2023 in tempo, nei cosidetti ‘welfare days’, nel limite della capienza dell’importo del premio, di particolare valore per coloro che abbiano necessità o interesse a usufruire di uno strumento aggiuntivo di bilanciamento tra vita privata e lavorativa: una buona contrattazione contrasta anche il gender gap. Intanto avanti! Coraggio per le lavoratrici della Perla, coloro che lottano per il diritto alla libertà economica e a un lavoro e chi combatte contro il martirio delle donne.