Disabilità : scuola e lavoro.Proposte concrete
Alessandra Servidori DISABILITA’ : scuola e lavoro. Proposte concrete. 3 Dicembre 2015
Come noto, la legge 107/15, La Buona Scuola, contiene ai commi 180 e 181 dell’unico art.1, 9 deleghe al Governo, i cui decreti dovrebbero essere emanati entro 18 mesi dalla pubblicazione della legge, ossia entro gennaio 2017.Le 9 deleghe riguardano alcuni argomenti: 1) un nuovo Testo Unico sull’istruzione che riordini tutta la materia; 2) formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria;3) inclusione disabilità e docenti di sostegno;4) revisione dell’istruzione professionale statale e raccordo con la formazione professionale regionale; 5) sistema integrato di istruzione ed educazione dalla nascita a 6 anni (0-6); 6) Diritto allo studio; 7) promozione della cultura umanistica, del patrimonio artistico e musicale; 8) Riordino scuole all’estero; 9) certificazione delle competenze e revisione esami di stato.Oggi nella giornata dedicata alle persone disabili, sottolineiamo l’urgenza di soffermarci sulla questione delle alunne e alunni diversamente abili e delle novità da introdurre perché a loro sia assicurata una scuola accogliente.Le proposte ci sono e riguardano l’istituzione di figure specialistiche, anche se la conservazione del termine “docente”di sostegno non fa fare il balzo in avanti da noi auspicato; l’individuazione di standard minimi di prestazione, la previsione di organismi territoriali di supporto .Contemporaneamente si deve operare in due direzioni, una immediata e una di prospettiva .La riorganizzazione del ruolo degli attuali insegnanti di sostegno entro una diversa organizzazione del lavoro che coinvolga tutti gli insegnanti ( superamento della rigidità della classe, della lezione frontale,ecc..) anche attraverso mirata formazione in servizio.Uno stato giuridico e contrattuale specifico e unico per tutti gli insegnanti di sostegno di ogni ordine e grado scolastico. Eliminata la divisione in aree disciplinari per i docenti di sostegno della scuola secondaria (L.128/2013), è irrazionale mantenere l’equiparazione del loro stato giuridico e contrattuale a quello dei docenti disciplinaristi, ivi compreso l’orario di cattedra.Obbligatorietà nella formazione iniziale di tutti i docenti di un numero di crediti per l’inclusione e il sostegno alle disabilità.
In prospettiva ,in un’ottica avanzata di organizzazione del lavoro partecipata e condivisa, in cui la personalizzazione dell’insegnamento/apprendimento diventi la norma , non saranno più necessari “insegnanti di sostegno”, perché l’inclusione sarà compito di tutti gli insegnanti. Serviranno invece figure specialistiche NON insegnanti ( gli insegnanti mantengono nel loro “DNA”l’aspirazione alla propria “cattedra”). Professionisti non “dedicati” agli alunni disabili, ma ad accompagnare e orientare il lavoro di tutti gli insegnanti. Figure formate con “laurea magistrale”, di cui va costruito il profilo professionale e che non devono essere relegate al solo ambito scolastico.Gli organismi operanti a livello territoriale per il supporto all'inclusione sono assolutamente necessari, a loro va attribuita la responsabilità per i rapporti con le scuole, gli specialisti, le famiglie, la ricerca e l’università, il mondo del lavoro ecc..Devono anche servire da sportello unico per i genitori, punto di riferimento per il disbrigo delle pratiche burocratiche, per le certificazioni, per i permessi, per le relazioni con enti e altri servizi e per l’aiuto alla collocazione nel mondo del lavoro. E anche sul versante lavoro, nuove figure di operatore del welfare familiare, con opportuna preparazione specialistica potrà essere un punto di riferimento anche in un sistema a rete per le piccole e medie aziende per sviluppare tutte le novità introdotte sia nel JOBS ACT, che nella legge di Stabilità e nella Riforma delle Pubblica Amministrazione: norme e prassi legate all’organizzazione aziendale che coniuga flessibilità e congedi a maggiore produttività e bilanciamento tra vita e lavoro anche in presenza nell’azienda di persone affette da patologie ingravescenti o da lavoratrici e lavoratori che hanno in famiglia necessità di tempi di cura e di lavoro compatibili.