Lettera al Presidente Mattarella Scuola,bambini,genitori
All’attenzione del Presidente della Repubblica Italiana SERGIO MATTARELLA
Dedicato alla Scuola italiana, ai bambini, ai genitori
Egregio Presidente Mattarella, la situazione della scuola italiana è divenuta nell’ultimo periodo evidentemente e particolarmente grave. Le riflessioni che seguono non sono dettate da presunzione di completezza.
La chiusura delle attività didattiche e ricreative assistenziali crea grande disagio ai bambini e ai giovani prima di tutto, alle famiglie e mi sento di sottolineare in questo contesto alcune raccomandazioni che possono essere recepite soprattutto dalla Sua autorità. E’ necessario riprendere il cammino verso la pianificazione e i costi standard di sostenibilità che rendono effettivo il diritto di apprendere dello studente, di scelta educativa dei genitori, di insegnamento dei docenti in una logica come scuola, famiglia, libertà, autonomia, parità, pluralismo educativo in cui possono essere complementari. Il diritto e dovere dei genitori di istruire ed educare i figli significa soprattutto trasmettere valori. Esiste, naturalmente, una sfera privata dei valori. Di questa, ciascuno è responsabile solo di fronte alla propria coscienza. Però i cosiddetti “valori” espressi nella Costituzione «che- ricordava Don Sturzo- ci uniscono come cittadini italiani», non nascono dal nulla, ma da una tradizione e una cultura che sono il vero fondamento di un popolo. Dunque non possono essere catalogati come attinenti alla sfera privata. IL «diritto e dovere dei genitori di istruire ed educare i figli», essendo sancito dalla Costituzione, consegna allo Stato la responsabilità di garante e controllore sino in fondo, risolvendo finalmente il problema della libertà di educazione ora di fatto ancora negata. Perché delle due l’una: o la Costituzione contraddice se stessa, cioè afferma il diritto ma ne vieta l’esercizio, oppure è usata a sproposito per negare una libertà che prima di essere iscritta nella Costituzione è iscritta nel genoma umano: quella di educare i figli secondo i propri principi, la propria coscienza, il proprio credo. Reputo equilibrato che sia prevista la detraibilità integrale del costo delle rette versate alle scuole pubbliche paritarie dalle famiglie nei mesi di chiusura delle scuole, tenendo conto del “costo standard di sostenibilità per allievo” già da tempo definito dal Ministero economico. In questo contesto è bene ricordare che La Rerum Novarum è l’Enciclica che spiega con grande chiarezza che prima di tutto viene la persona, la libertà della persona, la dignità della persona, e che per preservare ciò ci sono le società intermedie, che non derivano dallo Stato, perché sono le cellule primordiali della società: la famiglia, il Comune,l’aggregazione associativa e da lì via via si sale con il principio di sussidiarietà verso l’organismo-Stato. L’energia è lì, la libertà è lì, è radicata nelle persone, nella famiglia, nel Comune,nelle reti del volontariato, che sono la prima società. È proprio dal Comune che si deve cominciare a creare una società più democratica, più civile, più partecipata, più coinvolgente, che è poi l’obiettivo unitario della sua vita. Esattamente come è oggi, dove solo nel Comune i cittadini trovano spazi di una reale partecipazione. Egregio Presidente è dettata dal buonsenso la proposta di organizzare turni di attività didattica negli spazi scolastici per gruppi di 5 studenti e o bambini chiedendo all’energia del terzo settore educatrici ed educatori da affiancare alle/gli insegnanti attraverso una Convenzione con il Comune e prevedendo la presenza di vigilanza di figure di anziani per non interrompere il filo intergenerazionale. Permetterebbe alle mamme e ai genitori di tornare a lavorare almeno per turni e ai bambini e studenti un rientro nella rete sociale così importante per la loro crescita e il loro sviluppo
La saluto con tanta stima e cordialità
Alessandra Servidori 24 Aprile 2020 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.