Lettera aperta a Elena Boschi
Alessandra Servidori - Lettera aperta a Elena Boschi
L’evidenza è un fatto la calunnia anche. In questi giorni mi sono augurata che Boschi si dimettesse ,ma ora ormai sono convinta che l’accanimento superbo con il quale pensa di poter convincere le e gli italiani di rappresentare con dignità il Governo di fronte all’evidenza della sua colpevole ingombranza familistica nelle trame bancarie , danneggia ulteriormente il nostro paese. E se qualcuno non la convince a farlo sarà ancora irrimediabilmente un disastro. Ricordo con malinconia bruciante la vicenda della Ministra Guidi che si sottopose ad umiliazioni indescrivibile e lasciò l’incarico per una accusa che si rivelò poi infondata; e anche prima di lei la ghigliottina che tranciò di netto l’esperienza ministeriale di Nunzia De Girolamo sempre per feroci bugie collegate a frasi rubate da conversazioni private. Qui il conflitto di interessi di Boschi è lucidamente grave e gli elettori comunque vogliono sapere la verità su tutta la vicenda delle banche italiane e sanno molto bene - rassegnati ma anche molto arrabbiati- che la commissione Casini, uomo di lungo e navigato compromesso politico, non potrà svelare tutti gli atti e i comportamenti illegittimi, scandali finanziari che in maniera disinvolta e cinica sono stati compiuti sulla pelle dei nostri risparmi. Sono ben consapevole, avendo per decenni affiancato personalità di potere al governo come servitrice dello Stato che il potere può dare alla testa perché sono stata testimone di esuberanze che sfioravano il ridicolo, di presunzione di improvvisa onnipotenza ( nonostante l'ignoranza della materia affidata come dicastero )causa poi di sbagli nel gestire la cosa pubblica imperdonabili. Ma ora l’ipocrisia della vicenda del conflitto condita da comparsate televisive sfrontate , da ripetuti abusi di toni volgari su chi non condivideva una riforma della Cattedrale Costituzionale per nostra fortuna sfuggita allo scempio, rende ridicola la negazione di una verità evidenziata da condizioni oggettive nell’ambito delle istituzioni.L’occupazione dello scranno per bulimia di potere è francamente molesta , fastidiosa e oltre al declino inarrestabile del suo prepotente compagno di ventura , ci consegna un compagine di governo più che mai logora ,persino ostaggio di una frase che non è sfuggita a chi segue con attenzione anche la questione femminile : quella sua motivazione a proposito di una richiesta di Vegas di incontralo a casa sua declinata per “inusualità” che proprio è suonata come minacciosa in tempi in cui la molestia è di grande effetto e la calunnia è un’arma potentissima. Si dimetta Sottosegretaria Boschi e per il bene suo e non solo,torni a studiare il diritto di questa nostra -che fu e ha la possibilità di tornare ad essere- gloriosa Repubblica.