Maratona per Europa: sì grazie ma basta con le solite litanie
Slide maratona Europea 27 febbraio 2021 - Uniformarsi alle norme ue è un obbligo
ALESSANDRA SERVIDORI Presidente Nazionale TutteperItalia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Componente ESN Europe Service Network –
Componente European Circular Economy Stakeholder Platform – ECESP GDL6
Nelle 5 fasce delle linee guida del Piano Recovery è necessario lavorare trasversalmente per impostare politiche attive di gender mainstreaming per gestire la fase della ripresa non solo attraverso il piano straordinario di investimenti ma anche mediante opportune scelte di regolazione del lavoro e dell’impresa. La necessità di transitare da forme indifferenziate di protezione delle produzioni a meccanismi selettivi in favore di quelle che hanno i fondamentali idonei a consentirne la sopravvivenza e la crescita è indispensabile per l’occupazione femminile contrastando le sirene dei sostenitori dell’assistenzialismo senza limiti. Sviluppando anche progetti di economia circolare e sussidiaria in un sistema integrativo dei servizi.
L’obiettivo anche se in un secondo tempo è la riforma degli ammortizzatori sociali, che la complessità della realtà si è sempre incaricata di mettere in discussione, ma subito bisogna far funzionare l’accompagnamento al lavoro di disoccupati/e e inoccupati/e attraverso i servizi di riqualificazione professionale liberamente scelti dal beneficiario/a e remunerati a risultato. Così come la auspicabile volontà di rinnovamento dei metodi e contenuti pedagogici dell’istruzione pubblica necessaria per superare ogni valutazione da parte di molti docenti che usano il principio della libertà educativa per coprire l’autoreferenzialità corporativa.E soprattutto per riordinare gli orientamenti degli studi STEM sia per i giovani e per le giovani donne che comportano anche un aggiornamento degli stessi docenti.
Il nodo della produttività è indispensabile per sbloccare un vecchio modello contrattuale che si esaurisce nella dimensione nazionale per definizione egualitaria e indipendente dai parametri misurabili solo in azienda e, al più, nei diversi territori. La visione coraggiosamente sussidiaria del vecchio contratto dei metalmeccanici, in sede di rinnovo, si è dovuta arrendere al ritorno dell’aumento centralizzato per assenza di un contesto ad essa favorevole là dove la riproposizione di una incentivazione fiscale semplice e automatica per tutti gli incrementi salariali decisi dagli accordi di prossimità può sostenere il lavoro femminile. Così come l’estensione dei fondi bilaterali per colmare il deficit di congedi parentali usando la bilateralità come sussidiarietà tra lavoratrici e lavoratori posto che la questione congedi non è solo di genere femminile ma anche maschile.
Necessario intervenire con politiche di sostegno alla disabilità sia nel lavoro che nella vita consapevoli che le donne con disabilità sono invisibili perché le rare politiche di genere non influenzano la loro condizione e le politiche sulla disabilità non tengono conto del genere; non sono mai considerate in relazione alla femminilità , alla maternità , alla genitorialità , detengono il più alto tasso di non impiego e sono più spesso escluse dai sistemi educativi; sono normalmente dissuase dall’avere figli; a loro il più alto tasso di violenze ed abusi subiti.
Sul versante previdenziale esaurita “quota 100”, si deve introdurre una flessibilità strutturale del sistema previdenziale per evitare lo “scalone” e corrispondere al ricambio generazionale che la crisi pandemica e la digitalizzazione hanno evidenziato. Servono norme semplici e generalizzate come accade in Europa soprattutto per le lavoratrici per recuperare il deficit contributivo mancato dalle pause del lavoro dovute alle pause per la cura dei figli e degli anziani.
Alessandra Servidori