TUTTEPERITALIA ADERISCE E PROMUOVE LA CARTA DEI DIRITTI
Alessandra Servidori * www.ilsussidiario.com
Nell’epoca della cd Responsabilità sociale dell’impresa che sovente è richiamata dalla normativa internazionale, l’iniziativa di docenti del centro interdipartimentale Orfect Prof Vincenzo Pacillo e Basira Hussen- Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia- FAR Dipartimentale Azione 10, nell’area La laicità come valore fondante dell’Unione Europea e le relazioni di lavoro,hanno promosso la CARTA DELLEBUONEPRASSI PER IL RISPETTO DELLA LIBERTÀ DI RELIGIONE E DI CONVINZIONE NEI LUOGHI DI LAVORI che aiuta concretamente la comunità lavorativa a dialogare e a comprendere le reciproche diversità tra uomini e donne di diverse etnie e superare possibili difficoltà.Questa iniziativa in una stagione di particolari tensioni risponde all’esigenza di integrare il quadro normativo esistente con linee guida operative che rendano più efficace e concreta l’applicazione dei principi di non discriminazione e tutela delle convinzioni religiose. La normativa, pur essendo chiara nei suoi principi generali, può risultare complessa da applicare in situazioni specifiche e la Carta può fornire indicazioni concrete su come gestire casi particolari (ad esempio, l’uso di simboli religiosi, l’osservanza di pratiche religiose durante l’orario di lavoro, o la gestione di giorni di riposo per festività religiose), garantendo così un’applicazione uniforme delle regole in diversi contesti aziendali. Molte delle problematiche relative alla discriminazione religiosa derivano da incomprensioni o da una mancanza di sensibilità e la carta può servire da strumento educativo e preventivo, fornendo al datore di lavoro e ai dipendenti linee guida chiare su come rispettare e promuovere la libertà religiosa in azienda, riducendo così il rischio di contenziosi legali,affrontando un più ampio concetto di diversità e inclusione sul posto di lavoro, promuovendo una cultura aziendale accogliente,MIGLIORA il benessere e la produttività dei dipendenti, favorendo un ambiente di lavoro più sereno e rispettoso delle diversità e delle reciproche necessità e flessibilità. Nell’ambito organizzativo aiuta a gestire permessi per festività religiose,i turni di lavoro, la gestione dell’abbigliamento religioso. Queste linee guida offrono soluzioni pratiche che bilanciano le esigenze del datore di lavoro con i diritti dei dipendenti, evitando conflitti può diventare un elemento distintivo nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa (CSR) e può dimostrare di essere un’azienda che migliora così la propria reputazione e favorisce buone relazioni con i propri stakeholder. Uno strumento pratico che ci sostiene nelle trasformazioni sociali e culturali , che rispondano ai bisogni di una forza lavoro sempre più diversificata, con problematiche che già da ora emergono ed è un valido complemento al sistema giuridico, non solo per garantire l’applicazione effettiva dei diritti e dei doveri. Uno dei principi cardine della Carta è il riconoscimento della diversità religiosa e culturale perché in un mondo globalizzato e interconnesso, la presenza di persone con diverse fedi religiose nei luoghi di lavoro è una realtà ineludibile e può rappresentare una risorsa che arricchisce l'ambiente lavorativo e promuove una maggiore inclusione sociale.Tra le buone prassi fondamentali della Carta troviamo l’impegno a promuovere politiche aziendali che eliminino qualsiasi forma di discriminazione, diretta o indiretta, e gli accordi contrattuali e le prassi aziendali devono essere formulate in modo tale da non escludere o penalizzare coloro che professano una fede diversa dalla maggioranza; incoraggia le imprese a sviluppare politiche contrattuali di accomodamento ragionevole,che consentano come diversity management, di costruire un ambiente di lavoro inclusivo, nel quale tutti i lavoratori e le lavoratrici si sentano rispettati e valorizzati,e adottare politiche di gestione della diversità che assicurino una partecipazione attiva di tutti i dipendenti di trovare soluzioni che consentano ai lavoratori di celebrare le festività religiose senza pregiudicare la continuità produttiva, includendo l'introduzione di giorni di congedo flessibili o la possibilità di scambiare i turni con altri dipendenti, impegnandosi a monitorare costantemente l’applicazione delle politiche di inclusione e ad aggiornare periodicamente la carta delle buone prassi, tenendo conto dei feedback dei lavoratori e delle evoluzioni normative e sociali possiamo credibilmente ottenere una situazione di maggiore benessere per tutti. Questa Carta sostiene insieme genere, handicap,religione e raccoglie legislazioni italiane internazionali pragmaticamente indirizzando la comunità lavorativa ad una assunzione di responsabilità positiva e soprattutto condivisa.
Alessandra Servidori componente Comitato Interministeriale Diritti Umani