COVID E CANCRO : due emergenze da considerare
post di Alessandra Servidori START MAG 28 Ottobre 2020
La commissaria per la salute Stella Kyriakides ha sottolineato i quattro pilastri del piano europeo di lotta contro il cancro: prevenzione, diagnosi precoce, cura e assistenza di follow-up. Il piano europeo di lotta contro il cancro sarà collegato ad altre priorità della nuova commissione e ha il sostegno dei deputati al Parlamento europeo, degli Stati membri e delle parti interessate che collaborano con la commissione per migliorare la prevenzione e la cura del cancro in Europa.
In questi giorni su iniziativa della commissione per i diritti e l’uguaglianza (Femm) si sta svolgendo la settimana dedicata alla salute di genere e la problematica della prevenzione e cura delle patologie oncologiche è stata al centro di una comunicazione programmatica particolare. Lo scorso febbraio la commissione Ue ha avviato una consultazione per novellare un Piano europeo di lotta ed essendo una delle missioni europee di ricerca e innovazione dal 2021 rientrerà nel quadro Orizzonte Europa.
Da decenni la commissione europea si occupa di cancro assieme agli Stati membri dell’Ue e alla società civile, in stretta collaborazione con l’Oms, il Centro Comune di ricerca, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Il cancro è la seconda causa di mortalità nei paesi dell’Ue dopo le malattie cardiovascolari, tuttavia, il 40% dei tumori può essere prevenuto mettendo in pratica quanto già sappiamo. Si tratta anche di una delle numerose malattie non trasmissibili che condividono fattori di rischio comuni e la cui prevenzione e controllo andrebbero a beneficio della maggior parte dei cittadini.
Secondo le relazioni sullo Stato della salute nell’Ue, il cancro è riconosciuto come una delle principali cause di decesso prematuro nell’Ue. Incide non solo sulla salute individuale, ma anche sui sistemi sanitari e sociali nazionali, sui bilanci governativi, sulla produttività e sulla crescita dell’economia, compresa una forza lavoro sana.
Per il 2020 la Fondazione Aiom — nata per collegare il mondo dell’oncologia con i pazienti e per mettere a loro disposizione i risultati della ricerca — stima che in Italia siano stati diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumori maligni (esclusi i carcinomi della cute non melanomi): 195.000 negli uomini e 182.000 nelle donne. Un numero assoluto in aumento, a causa dell’invecchiamento della popolazione italiana. Anche per il 2020 il tumore più frequentemente diagnosticato è il carcinoma mammario (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi di tumore) seguito dal carcinoma del colon-retto, polmone, prostata e vescica. Negli uomini il carcinoma della prostata è ancora la neoplasia più frequentemente diagnosticata e nelle donne il carcinoma mammario.
In termini di numeri assoluti si nota, rispetto al 2019, un aumento delle nuove diagnosi di melanoma e di carcinoma del pancreas in entrambi i sessi. Tra le donne, continua ad aumentare il carcinoma polmonare (conseguenza dell’aumentata abitudine al fumo) e il carcinoma mammario (conseguenza dell’estensione della fascia d’età sottoposta a screening in alcune regioni italiane e di una aumentata consapevolezza delle donne nel caso di formazioni sospette mammarie). I tassi di incidenza standardizzati evidenziano tuttavia nel periodo 2008-2016 una riduzione di incidenza in entrambi i sessi del tumore dello stomaco, del fegato (grazie anche alla vaccinazione antiepatite B e alle terapie antiepatite C), del colon-retto (conseguenza dell’implementazione dello screening). Negli uomini sono in riduzione i tassi di incidenza del tumore del polmone (anche per le campagne di prevenzione antifumo), del carcinoma prostatico (minor ricorso al PSA come test di screening). Nelle donne sono in aumento invece i tassi di incidenza del cancro polmonare. In aumento in entrambi i generi i tassi di incidenza standardizzati per il melanoma.
Questi andamenti dei tassi di incidenza riflettono le abitudini dei cittadini italiani nei decenni passati e le loro variazioni. Ma l’analisi degli andamenti dei tassi di incidenza è estremamente importante per poter comprendere anche gli effetti degli interventi sanitari intrapresi nel passato e poter identificare quelli necessari per il futuro. Un altro dato importante è quello relativo alla riduzione dei tassi di mortalità stimati per il 2020 rispetto al 2015: sono in diminuzione sia negli uomini (-6%) che nelle donne (-4,2%), legati ai progressi ottenuti in ambito diagnostico-terapeutico.
Inoltre, si registra una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi del 63% nelle donne (in cui il tumore più frequente è quello mammario, mediamente a buona prognosi) e del 54% negli uomini: ottimi risultati anche quando paragonati a quelli di altri Paesi europei. E continuano ad aumentare i prevalenti, cioè le persone che vivono dopo aver avuto una diagnosi di tumore: nel 2020 si stima siano oltre 3 milioni e 600.000 (aumento del 3% annuo), un terzo dei quali può essere considerato guarito.