DALLA PARTE DI OTTAVIANO ieri e oggi
Alessandra Servidori Dalla parte di Ottaviano Del Turco allora e oggi
Sono passati troppi anni – 2008 ad oggi- e il calvario di Ottaviano Del Turco oggi raccontato da Pierluigi Battista sul Corriere ,se pur a pag. 43 e un po’ defilato, rende giustizia ad un galantuomo e punta il dito –finalmente!- sullo strapotere delle procure, non di tutte, ma sicuramente quella dell’Aquila che per bocca di Ettore Picardi prima e poi di Nicola Trifuoggi procuratore generale di Pescara accusarono reieteratamente Ottaviano Del Turco di aver intascato una tangente dall’allora imprenditore della sanità Angelini,nell’ambito di una inchiesta che coinvolse tutta la Giunta Regionale di cui era governatore appunto del Turco . Picardi accusò Ottaviano con parole durissime di corruzione in una conferenza stampa spettacolare affermando che aveva “prove schiaccianti” e dopo anni ,rinvii ,l’impianto accusatorio basato su affermazioni di Enzo Angelini un personaggio poi riconosciuto colpevole di aver provocato il crac di Case di Cura recentemente condannato a 10 anni, è crollato per mancanza di prove .Questo “re delle cliniche private”condannato per aver fatto fallire Villa Pini di Chieti con un debito di 300 milioni di euro, da tutti definito il grande accusatore, è stato il personaggio chiave del processo sulla Sanitopoli Abruzzese . Furono proprio le sue confessioni a far esplodere nel luglio del 2008 il terremoto politico giudiziario che portò all’arresto del Governatore Del Turco,consiglieri e assessori regionali manager pubblici e allo scioglimento del Consiglio regionale. Erano state promesse una valanga di prove schiaccianti ma nel corso delle indagini e del processo di primo grado non fu mai trovata come non furono mai trovate somme di dubbia provenienza nei conti di Del Turco ,passati al setaccio come i suoi immobili e i suoi movimenti finanziari. Nulla. E però il PM Picardi insiste : per lui , “ le accuse restano credibili per il complesso delle testimonianze di Angelini, della sua segretaria e del suo autista,”….oltre che per alcune sfuocate e indefinibili fotografie. Picardi ha detto anche che a suo giudizio la pena inflitta a Del Turco è eccessivamente sproporzionata, e ha chiesto di ridurla di tre anni, per un totale di sei anni e mezzo di reclusione. Il procuratore Picardi ha infatti sottolineato: «Ritengo che non si possa aderire in pieno a quelle che sono state le valutazioni dei colleghi che hanno richiesto le condanne e di quelli che hanno effettuato le decisioni di primo grado, quindi ci sarà una diminuzione delle stesse in quanto mi pare più in linea con i precedenti giudiziari tenere conto della pena giusta e non di quella spettacolarmente esemplare, secondo il mio modo di vedere” SPETTACOLO APPUNTO ! UNA PENA GIUSTA? MA quale pena giusta se non ci sono prove attendibili? Accanto allo scandalo della sentenza che ha condannato Ottaviano Del Turco ce ne fu e c’è tutt’ora un altro ben più grave: quello di un vile silenzio. Tacciono su questa incredibile vicenda il Pd di cui Del Turco è stato tra i fondatori e la Cgil dove egli ha trascorso metà della vita. Tacciono tutti e tra i tutti Guglielmo Epifani che a Del Turco deve gran parte della sua carriera e che siede ora sugli scranni della Presidenza della Commissione Affari produttivi della Camera. Solo l’amico di sempre Giuliano Cazzola insieme a Lella Golfo lo andarono a trovare in cella umiliato e ferito; io ho sempre creduto Ottaviano totalmente estraneo, vittima di una vigliaccheria politica e forcaiola opportunista .Mi auguro che il giudizio in Appello faccia giustizia vera : a Ottaviano comunque chi gli ridarà questi anni di gogna inflittagli ? FORZA OTTAVIANO siamo con te e ti vogliamo bene!