La verità solo la verità sull'antisemitismo feroce di cui mi vergogno
Alessandra Servidori Mi vergogno di questo feroce antisemitismo
A due giorni dall’anniversario del massacro del 7 marzo 2023 per mano terroristica di Hamas – e non solo- come segno concreto di alleanza per la vera pace e non quella ibrida e falsa che anche oggi in quella manifestazione rancida svolta a Roma da fanatici abbiamo visto sfilare ,mi sono iscritta alla International Holocaust Remembrance Alliance e sono a fianco a loro alla popolazione Ebrea violata ancora oggi pretestuosamente . Affermo che quello in cui stiamo vivendo oggi è un clima ideale per la ripresa, l’approfondimento, lo sviluppo di forme “organizzate” e programmate di antisemitismo.La questione è patologica e allarmante per l’intera società in cui si manifesta, e tocca quindi essenzialmente alla società, alla politica, alla cultura esterne al mondo ebraico, che ne sono contagiate, il compito di contrastarlo.Come insegnante sono consapevole che molti sistemi educativi siano in crisi perché sono spesso bloccati nel passato e come programmi di studio, di formazione degli insegnanti e metodi di insegnamento siano obsoleti lasciando gli studenti senza le competenze necessarie per esercitare una cittadinanza attiva e democratica in un mondo in rapido cambiamento.Le Università e il web e non solo sono il luogo privilegiato dove circola l’armamentario di pregiudizi usato per attaccare Israele, per sminuire la Shoah, per colpire la minoranza ebraica. In particolare – dopo le stragi di Hamas e la reazione militare a Gaza – è tornata con forza la falsa e pericolosa identificazione tra Israele – ebraismo – sionismo e il nazismo. Una equiparazione, che permette di lavarsi la coscienza dalle responsabilità passate e di ribaltare la colpa sugli ebrei.
Gli eventi che coinvolgono Israele originano sempre un antisemitismo sanguinario che recupera (anche da parte di laici) stilemi antigiudaici rimodellati sulla realtà “sionista”, ma era dal 1982 che non si raggiungevano tali vertici di compiaciuta efferatezza, . Sondaggi alla mano, la ricerca di fatti e sentimenti evidenzia come il 10% degli italiani esprima esplicitamente il proprio antisemitismo, a cui si aggiunge un’ampia area grigia di pregiudizi antiebraici. Si va dai complotti sugli ebrei ricchi che tirano le fila dell’economia e dell’informazione, all’immagine dell’ebreo vendicativo. . I giovani sono particolarmente vulnerabili, E lo dimostra il dato sull’abbandono scolastico: quasi un minore su sette non finisce gli studi. Molti non raggiungono le competenze di base alla fine del percorso scolastico. Povertà economica e povertà educativa si alimentano a vicenda e si trasmettono di generazione in generazione. A colpire ulteriormente il tessuto sociale, la disinformazione e il disorientamento davanti al flusso costante di notizie. Questa fragilità e questa ignoranza – alimenta anche l’antisemitismo.Qualche dato positivo c’è, Dal 25 agosto 2023 le piattaforme online di grandi dimensioni devono rispettare il DSA (Digital services act) dell’Unione Europea. Sono obbligati a rimuovere i contenuti antisemiti e c’è stato un miglioramento da questo punto di vista che però in questi ultimi tempi si è aggravato. L’antisemitismo e il suo acuirsi non è un problema solo degli ebrei, Parliamo di cittadini in difficoltà ad esempio a frequentare scuole o università per la loro identità. Sono stati attaccati da compagni o da insegnanti. Sono stati violati i loro diritti tutelati dalla Costituzione, Discriminazioni contro cui tutta la società dovrebbe reagire. Ma il clima generale è preoccupante. Al di là degli episodi singoli, registriamo una pressione generale sul mondo ebraico,che porta ad avvelenare il clima e a rendere più difficile la vita dei singoli. Se guardiamo al mondo palestinese e al terrorismo che spesso ha caratterizzato e ancora oggi con alleati caratterizza la lotta contro Israele, vediamo appunto che la sua evoluzione è divenuto modello per il terrorismo islamista antiocciedentale che furoreggia . E questo terrorismo politico ha una valenza antisemita : i nemici sono prevalentemente qualificati come “gli ebrei”, non tanto come gli israeliani.Dunque dobbiamo spenderci nelle aule nei luoghi di lavoro per riannodare la storia vera per lasciare ai nostri giovani e discuterne con loro la verità storica e avere il coraggio per affrontare l’assurdità della lotta contro la cultura: la guerra di tante illustri Università europee contro prestigiose Università israeliane; l’incapacità di superare le diversità in nome della scienza e del sapere; la scienza che nega se stessa, insomma. E’ una forma di inciviltà, una forma di isolamento antisemita. Insieme a tutto ciò spicca l’irrazionalità del boicottaggio economico contro una economia all’avanguardia come quella israeliana, alimentata anche da una forte motivazione sociale che potrebbe portare un autentico arricchimento di risorse in un’area depressa come il Medio Oriente. Coraggio ricominciamo a studiare la storia e non a cancellarla.