Francesco e la giornata del Creato 1 settembre
Alessandra Servidori FRANCESCO ci invita a rispettare e ad amare madre terra
Oggi 1 settembre 2015 Papa Francesco ci invita alla preghiera e alla riflessione in comunione con tutte le persone di buona volontà che vogliano offrire il loro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo per rendere tale Giornata Mondiale di preghiera per la cura del creato un momento forte anche in vista dell’assunzione di stili di vita coerenti. Francesco con la sua seconda Enciclica pubblicata in luglio ha posto con il suo usuale vigore il dramma della cura della terra che noi stiamo drammaticamente trascurando e violando. L’Enciclica prende il nome dall’invocazione di San Francesco, «Laudato si’, mi’Signore», che nel Cantico delle creature ricorda che la terra, la nostra casa comune, «è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia».L’itinerario dell’Enciclica si snoda in sei capitoli. Dall’osservazione dei cambiamenti dell’umanità e del pianeta alla luce delle migliori acquisizioni scientifiche oggi disponibili , si passa al confronto con la Bibbia e la tradizione giudeo-cristiana , individuando la radice dei problemi nella tecnocrazia e in un eccessivo ripiegamento autoreferenziale dell’essere umano. La proposta dell’Enciclica è quella di una ecologia integrale, che comprenda chiaramente le dimensioni umane e sociali», inscindibilmente legate con la questione ambientale. Nel Papa Francesco propone di avviare a ogni livello della vita sociale, economica e politica un dialogo onesto, che strutturi processi decisionali trasparenti, e ricorda che nessun progetto può essere efficace se non è animato da una coscienza formata e responsabile, suggerendo spunti per crescere in questa direzione a livello educativo, spirituale, ecclesiale, politico e teologico. Il testo si conclude con due preghiere, una offerta alla condivisione con tutti coloro che credono in «un Dio creatore onnipotente», e l’altra proposta a coloro che professano la fede in Gesù Cristo, ritmata dal ritornello «Laudato si’», con cui l’Enciclica si apre e si chiude.I diversi capitoli sono attraversati da alcune questioni importanti quali: l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; l’invito a cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dell’ecologia; la necessità di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilità della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vita