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Ancora molte sfide per raggiungere l'uguaglianza di genere
Risoluzione Parlamento UE
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0058_EN.html
Il Parlamento Europeo ha deliberato l’11 febbraio 2021 una raccomandazione agli Stati e alla Commissione Ue per rafforzare gli interventi e raggiungere l’uguaglianza di genere.Il Governo Italiano si uniformi a queste indicazioni prendendo atto nel suo Piano del Recovery che tali linee guida sono fondamentali per accorciare la distanza che segniamo in politiche di genere adottando una strategia interministeriale trasversale coordinata dal Presidente del Consiglio e dalla Ministra delle Pari Opportunità.
Nella risoluzione in particolare il Parlamento ha dettato tutte le sfide future per i diritti delle donne a oltre 25 anni la Dichiarazione e la Piattaforma di Pechino sottolineando che il genere rimane un fattore significativo nei modelli di povertà nell'UE e che, sebbene i tassi di esclusione e le differenze di povertà di genere variano notevolmente da un paese all'altro, il 23,3% delle donne rispetto al 21,6% degli uomini è a rischio di povertà .Tale rischio aumenta in modo significativo con l'età, intersecandosi con la composizione del nucleo familiare, la razza o l'origine etnica, la disabilità e la condizione lavorativa; sottolineando che i divari retributivi, pensionistici e assistenziali di genere sono fattori significativi nella femminilizzazione della povertà. Tra le priorità ha invitato la Commissione a presentare una strategia contro la povertà con un'attenzione particolare alle famiglie monoparentali capeggiate da donne;e invitando gli Stati membri ad attuare misure sociali specifiche per combattere il rischio di esclusione sociale per quanto riguarda l'accesso a alloggi, trasporti ed energia a prezzi accessibili. Sono necessarie misure specifiche per combattere il rischio di povertà nella vecchiaia e la Commissione deve includere la dimensione di genere nella sua crescita economica e nei suoi quadri di politica sociale. Determinanti gli indicatori disaggregati per sesso nel meccanismo di monitoraggio dell'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali per integrare la prospettiva di genere utilizzando un approccio intersezionale in linea con i principi 2 e 3 del pilastro e indica fondamentale un migliore coordinamento tra il pilastro europeo dei diritti sociali e il semestre europeo. Ecco perché invita la Commissione a sviluppare e includere un indice sull'uguaglianza di genere nel semestre europeo per monitorare gli effetti di genere delle politiche macroeconomiche, nonché delle transizioni verdi e digitali.
La Commissione e gli Stati membri devono porre le donne al centro della ripresa pandemica al fine di contrastare l'erosione dei progressi compiuti nel colmare i divari di povertà di genere causati dalla crisi COVID-19; e sia la Commissione che gli Stati membri devono sviluppare e promuovere obiettivi, traguardi e indicatori sensibili al genere, nonché raccogliere dati disaggregati per genere durante la pianificazione, l'attuazione, il monitoraggio e la valutazione di politiche, programmi e progetti in materia di cambiamento climatico con punti focali nelle istituzioni governative. La Commissione e gli Stati membri devono urgentemente affrontare la femminilizzazione della povertà in tutte le sue forme, compresa la povertà nella vecchiaia, in particolare tenendo conto del genere nella disponibilità e nell'accesso a diritti pensionistici adeguati al fine di eliminare il divario pensionistico , migliorando le condizioni di lavoro nei settori e nelle professioni femminilizzate, affrontando la sottovalutazione sociale, economica e culturale dei posti di lavoro dominati dalle donne, in particolare la necessità di combattere tali stereotipi e l'eccessiva rappresentanza delle donne nelle forme di lavoro atipiche. Bisogna superare le disparità pensionistiche e salvaguardare le pensioni in generale, in modo che i sistemi di sicurezza sociale continuino ad esistere nella sfera pubblica, integrando i principi di solidarietà e ridistribuzione, e vengano compiuti gli sforzi più strenui per combattere lavoro precario e non regolamentato.
Il parlamento esorta la Commissione e gli Stati membri a ritenere l'importanza della piena integrazione delle donne su un piano di parità con gli uomini in tutti i settori della società e dell'economia e promuove attivamente una rappresentanza equilibrata di genere a tutti i livelli del processo decisionale; a tale riguardo, chiede alla Commissione di sbloccare la direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione del Consiglio europeo,stabilendo obiettivi, piani d'azione, scadenze e misure speciali temporanee per raggiungere la parità di genere e procedere verso una rappresentanza equilibrata per tutte le posizioni esecutive, legislative e amministrative. E’ evidente la necessità della piena inclusione delle donne nel mercato del lavoro e la promozione dell'imprenditorialità femminile poichè sono fattori cruciali per conseguire una crescita economica inclusiva a lungo termine,per combattere le disuguaglianze e incoraggiare l'indipendenza economica delle donne. La UE deve intensificare gli sforzi per colmare il divario retributivo di genere e applicare il principio della parità di retribuzione adottando una legislazione per aumentare la trasparenza retributiva, comprese misure obbligatorie per tutte le società; deplora che la proposta della Commissione di misure vincolanti per la trasparenza salariale non sia stata ancora introdotta come previsto.
Il Parlamento accoglie con favore l'impegno della Commissione a monitorare il recepimento della direttiva sull'equilibrio tra vita professionale e vita familiare entro il 2022 e ad assicurarne la piena attuazione da parte degli Stati membri in consultazione con le organizzazioni per i diritti delle donne e le organizzazioni della società civile; invita inoltre gli Stati membri ad andare oltre gli standard minimi della direttiva; prende atto dell'ampliamento delle disposizioni genitoriali per includere l'assistenza a lungo termine per i familiari con disabilità e gli anziani come un buon punto di partenza e chiede alla Commissione di prendere in considerazione la possibilità di estenderla ulteriormente per prevenire la perdita di forza lavoro, soprattutto femminile; e in ultima istanza, ma non sicuramente come importanza il Parlamento invita gli Stati membri a ratificare e attuare senza indugio la Convenzione 190 dell'OIL sull'eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro, recentemente adottata.