ECONOMIA E LAVORO non stanno bene
Alessandra Servidori
Economia e lavoro italiano : notizie da studiare in attesa di andare alle urne.
La situazione economica italiana non è delle più confortanti, anzi.’Istat rileva un calo della fiducia dei consumatori e delle imprese per il mese di gennaio e sono 5, 3 milioni i lavoratori in attesa di rinnovo contrattuale. In particolare, l'indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce, passando da 116,5 a 115,5 rimanendo in linea con il livello mediamente registrato da settembre 2017, mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese mostra un calo più marcato (da 108,7 a 105,6) in larga misura determinato dalla flessione nei servizi. La manifattura, invece, mostra una sostanziale tenuta. La contrazione nei servizi è condizionata dal netto ridimensionamento della fiducia nel turismo che segue la forte accelerazione del secondo semestre 2017.La flessione del clima di fiducia dei consumatori è essenzialmente dovuta alla diminuzione della componente economica (da 142,9 a 141,1) e di quella futura (da 121,3 a 120,9); invece, la componente personale e quella corrente aumentano (da 106,9 a 107,6 e da 112,0 a 112,8, rispettivamente).Più in dettaglio, si evidenzia un peggioramento delle aspettative sulla situazione economica del paese nonché un aumento delle aspettative sulla disoccupazione; a livello personale, i giudizi sulla situazione economica della famiglia peggiorano mentre le aspettative sono in lieve recupero.Con riferimento alle imprese, nel mese di gennaio il clima di fiducia cala in misura contenuta nel settore manifatturiero (da 110,3 a 109,9), mentre più marcata è la flessione nei servizi (da 108,7 a 105,7) e nel commercio al dettaglio (da 112,0 a 108,6). Timidi segnali positivi provengono dal settore delle costruzioni dove il clima aumenta da 127,1 a 129,2. Nel comparto manifatturiero si segnala un lieve peggioramento dei giudizi sugli ordini con scorte di magazzino giudicate in accumulo; invece, le attese sulla produzione tornano ad aumentare dopo il calo subìto alla fine del 2017. Nelle costruzioni l'aumento dell'indice è trainato dall'aumento delle aspettative sull'occupazione. La diminuzione dell'indice nei servizi riflette un forte ridimensionamento della fiducia nel turismo mentre migliora la fiducia nei servizi alle imprese e nell'informazione e comunicazione. Nel commercio al dettaglio il peggioramento della fiducia è determinato da un forte aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino in presenza di aspettative sulle vendite future in calo; i giudizi sulle vendite correnti rimangono sostanzialmente stabili. Complicata è anche la situazione contrattuale delle forze lavoro: ’Istat, a fine dicembre 2017 sono 35 i contratti in attesa di rinnovo, relativi a circa 5,3 milioni di dipendenti (41,3%). Il dato è resta invariato rispetto al mese precedente. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 71,5 mesi. L'attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 29,5 mesi, in crescita rispetto a un anno prima (27,1).Nel periodo ottobre-dicembre non sono stati recepiti nuovi accordi e nessuno è venuto a scadenza. Complessivamente nel 2017 sono stati recepiti 16 contratti a cui fanno riferimento circa 1,2 milioni di dipendenti.Alla fine di dicembre 2017 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano 7,6 milioni di dipendenti (58,7% del totale) e corrispondono al 55,8% del monte retributivo osservato.L'attesa è in forte aumento rispetto allo stesso mese del 2016 (53,7). Con riferimento al solo settore privato la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 24,1%, invariato rispetto al mese precedente e in diminuzione rispetto a dicembre 2016 (36,1%); i mesi di attesa per i dipendenti con il contratto scaduto sono 41,8, mentre l'attesa media è di 10,1 mesi considerando l'insieme dei dipendenti del settore.A dicembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,7% nei confronti di dicembre 2016. Nella media del 2017 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,6% rispetto all'anno precedente. A dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,8% per i dipendenti del settore privato (0,5% nell'industria e 1,0% nei servizi privati) e una variazione dello 0,5% per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: forze armate (3,0%) e forze dell'ordine (2,7%). Si registrano variazioni nulle negli altri comparti della pubblica amministrazione e nei settori dei pubblici esercizi e alberghi, dei servizi di informazione e comunicazione, delle telecomunicazioni. Si osserva una diminuzione nel settore dell'acqua e servizi di smaltimento rifiuti (-0,9%).