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Non siamo rassegnati e rassegnate a tenerci i demolitori al governo Alessandra Servidori                                                \n Questo indirizzo... Read more
Opuscolo dalla parte delle malattie mentali TutteperItalia-NoituttiperBologna--Unimore- Cerchiamo insieme di conoscerci meglioA cura di... Read more
DUE SIGNORE AL COMANDO Alessandra Servidori                  DUE SIGNORE al COMANDO 20 giugno 2016  Ebbene si’ hanno... Read more
BASTA CON LE BATTAGLIE IDEOLOGICHE E ANDIAMO AVANTI ANCHE CON I CONTRATTI DI ESPANSIONE Alessandra Servidori    BASTA CON LE BATTAGLIE IDEOLOGICHE E ANDIAMO AVANTI ANCHE CON I CONTRATTI... Read more
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Politiche attive l'avvio solo cambiando il reddito di cittadinanza                     Alessandra Servidori  ... Read more
Recovery Fund,perchè non vanno dimenticati i servizi sociali Recovery Fund, perché non vanno dimenticati i servizi sociali     ... Read more
Oblio oncologico : cosa dobbiamo sapere Alessandra Servidori  OBLIO ONCOLOGICO :Diritti e doveri   il sussidiario.net  In Italia 3,7... Read more
CONTRAZZIONE DI PROSSIMITA':GRANDE OPPORTUNITA' PARI Alessandra Servidori 15 OTTOBRE 2015 Sulla contrattazione di prossimità ci giochiamo lo sviluppo... Read more
ASSEGNO UNICO FAMILIARE : guidina essenziale con relativi dubbi di equità ALESSANDRA SERVIDORI  Guida essenziale per l’Assegno unico per i nuclei familiari (DDLS1892) con... Read more
NUOVA SCUOLA? BRUTTO INIZIO x i nostri giovani Alessandra Servidori Lo abbiamo già  scritto e detto quando il testo della riforma scolastica... Read more
I numeri sono fatti: i conti in Italia : http://formiche.net/2016/02/27/come-vanno-conti-dellitalia/ Alessandra... Read more
INPS: Rivalutazione pensioni e assegni familiari Alessandra Servidori   INPS : novità importanti per Assegni familiari e Rivalutazione pensioni... Read more
Ancora sulle unioni civili : le frequentazioni, l'arroganza,le spinte, ...la pornografia Alessandra Servidori Ancora sulle unioni civili : le frequentazioni ,le spinte, l’arroganza e... Read more
BONUS BEBE' NOTIZIA INTERESSANTE - BONUS PER BAMBINI La legge di stabilità 2015 aveva stabilito un... Read more
L'Italia è sempre più un Paese che non ama le donne Rubriche NUOVA PROFESSIONALITÀ _ IV/4 (2023) ISSN 2704-7245  Innovazioni e Pari opportunità... Read more
Sistema bancario nostrano : obbligatorio dire la verità Alessandra Servidori                   Sistema bancario e aiuti di Stato : obbligatorio dire la... Read more
SALARIO MINIMO :ECCO COME STANNO LE COSE IN EUROPA LAVORO Salario minimo, ecco come stanno le cose in Europa Autore: Alessandra Servidori   ... Read more
Scuola .Pnrr cosa non va su istruzione e ricerca Alessandra Servidori    28-12-2020     ... Read more
FINALMENTE LA LEGGE SULLE MALATTIE RARE                   ALESSANDRA SERVIDORI FINALMENTE LA LEGGE SULLE MALATTIE RARE In Gazzetta... Read more
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SUL LAVORO IN EUROPA E'ANDATO TUTTO MALE Sul lavoro in Europa è andato tutto male Di Alessandra Servidori |... Read more
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Le morti bianche aumentano in tutta Europa  IL DIARIO DEL LAVORO Le morti bianche aumentano in tutta Europa Autore: Alessandra... Read more
DONNE AL LAVORO 10 e 11 marzo Antoniano via Guinizzelli 13 BOLOGNA Incontri gratuitii Associazione Nazionale TUTTEPERITALIA con le Associazioni ZONTA CLUB BOLOGNA - INNER WHEEL -... Read more
Italia invisibile a DAVOS Alessandra Servidori L’Italia invisibile tra le bianche nevi svizzere   www.formiche.net Mentre... Read more
E' il momento di scommettere sui lavoratori e lavoratrici È il momento di scommettere sui lavoratori  IL RIFORMISTA 15/10/2020 giovedì 15 ottobre 2020... Read more
Bambine e bambine disabili : lettera aperta a Valeria Fedeli Alessandra Servidori Dalla parte dei  bambini disabili,delle loro famiglie e dei loro... Read more
pensierino di fine settimana 9 ottobre2020 IL VIRUS DI CUI DOBBIAMO LIBERARCI E IN FRETTA.  Venerdì 9 Ottobre 2020 pensierino di fine... Read more
1Maggio Diamo ali alle riforme del lavoro Alessandra Servidori      www.Il Resto del Carlino Bologna.net  Rimango dell’idea anche in... Read more
NEET : Start Mag Quanto è grave la situazione nostrana Alessandra Servidori      START MAG 30 Giugno 2019 Ma come i sindacati lo scoprono oggi che c'è... Read more
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8 marzo il sussidiario.net  ALESSANDRA SERVIDORI   UN GOVERNO AMICO DELLE DONNE? No neanche nell'emergenza Non c’è molto da... Read more
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25 Novembre :non bastano più i gesti simbolici   ALESSANDRA SERVIDORI   www.ildiariodellavoro.it  25 novembre giornata internazionale per... Read more
43esima settimana UE-OSAHA- salutee sicurezza sul lavoro Alessandra Servidori   L’agenzia Europea per la salute e sicurezza sul lavoro (SSL) EU-OSAHA ha... Read more

La maternità difficile se non impossibile

 ALESSANDRA SERVIDORI

La maternità  italiana difficile se non impossibile

Un dossier di Save the children  fa una classifica delle regioni e delle città italiane nelle quali conciliare figli e lavoro è maggiormente difficoltoso. Al Nord -Bolzano e Trento - i migliori servizi ed un welfare che permette alle mamme di lavorare e di conciliare casa e lavoro, mentre le maggiori difficoltà si riscontrano in Campania dove i servizi sono carenti ed il lavoro scarseggia. In generale, le regioni e le città del Nord dimostrano una politica family friendly, mentre quelle del Sud vedono una situazione difficile che spesso scoraggia le mamme dal lavoro, anche quando lo trovano con grande difficoltà. É evidente che l’annosa questione della conciliazione della vita familiare con quella professionale, in mancanza di un welfare amichevole e di supporto, continua a costituire un enorme problema per le donne, ma anche per l’intera società, dal punto di vista demografico visto che il tasso di natalità decresce continuamente. É sempre più urgente mettere in atto tentativi per risolvere questo gravissimo problema, pensare a miglioramenti strutturali ed anche organizzativi del lavoro, altrimenti il lavoro di cura continuerà, come giustamente ha osservato Save the Children, a gravare sulle donne e sull’occupazione con tutti i risvolti negativi che già vediamo ma che rischiano di diventare ancora più seri. Intanto l’Italia diventa sempre più vecchia: la popolazione italiana al primo gennaio 2018 è di 60 milioni 494 mila residenti, quasi 100 mila in meno rispetto all’anno precedente. Le nascite del 2017 sono 464 mila, il 2% in meno rispetto alle 473 mila del 2016: abbiamo raggiunto dunque un nuovo minimo storico. Le nascite, peraltro, registrano la nona consecutiva diminuzione dal 2008, anno in cui furono pari a 577mila. L’astensione obbligatoria dal lavoro per maternità e gli altri riposi consentiti alla madre nei primi anni di vita del bambino hanno lo scopo di proteggere la salute della lavoratrice e del bambino. In Europa, negli Usa e in altri paesi sono perciò previsti speciali diritti e garanzie per le madri che lavorano, con durata e forme differenti. I criteri con i quali sono finanziate queste tutele hanno conseguenze economiche.A noi interessa la situazione italiana dove la componente femminile occupata  è  più distante dalla media europea (rispettivamente 52,5% e 66,5%).La legge italiana prevede l’astensione obbligatoria dal lavoro (il cosiddetto congedo di maternità) e successivamente riposi giornalieri e altri periodi di astensione facoltativa dal lavoro, finché il bambino non supera gli otto anni. Durante il congedo, l’Inps eroga alle lavoratrici l’80 per cento della retribuzione, con i corrispondenti contributi figurativi. Alcuni contratti collettivi pongono a carico dell’impresa il restante 20 per cento. Il periodo di congedo è computato “nell’anzianità di servizio a tutti gli effetti, compresi quelli relativi alla tredicesima mensilità, alla gratifica natalizia e alle ferie” (articolo 22, comma 3, legge 151 del 2001). Di conseguenza, durante il congedo per maternità la lavoratrice riceve il salario intero, in parte pagato dall’Inps e in parte, quando previsto dal Ccnl, dal datore di lavoro, che inoltre provvede interamente alla tredicesima, all’eventuale gratifica e al periodo di ferie, come se la lavoratrice non si fosse assentata dal lavoro. La maternità impone all’impresa anche costi indiretti organizzativi. Prima dell’inizio del congedo di maternità, sarebbe  necessario assumere un altro lavoratore e addestrarlo,mentre sempre più spesso una parte dei compiti della dipendente assente è  suddivisa fra i lavoratori più anziani che possiedono le competenze necessarie, ai quali vanno però pagati gli straordinari. Riorganizzare il lavoro per un’assenza per maternità ha dunque un costo per l’azienda, soprattutto per le competenze professionali che vengono a mancare. Il costo per il congedo di maternità di una lavoratrice è difficile da misurare :nel 2008  un lavoratore impegnava in media l’azienda per 39.647 euro e non è possibile distinguere il costo per un uomo da quello per una donna. Peraltro, nel 2010, nelle imprese e istituzioni con almeno dieci addetti (esclusa la Pa) il differenziale salariale fra femmine e maschi era( misurato per difetto) del 5,3 per cento. Supponendo tredici mensilità, sei rappresentano il costo di servizi lavorativi prestati, cinque sono pagate dall’Inps per l’80 per cento, una è relativa alle ferie e la restante alla tredicesima. Con questi dati, il costo sostenuto da un’impresa per un congedo di maternità nel 2008 era pari a 5.822 euro ai quali aggiungere i costi per i riposi giornalieri, le astensioni facoltative dal lavoro, e quelli organizzativi. Non sono costi irrilevanti e le imprese, a parità di produttività e salario, tendono a scegliere un uomo per coprire un posto di lavoro invece di una giovane donna. In Italia i costi della maternità sono una causa non trascurabile dei bassi tassi di occupazione delle donne fra i 25 e i 44 anni e della maggiore precarietà del lavoro femminile, fenomeni che a loro volta riducono il capitale umano delle donne. Con un contratto stabile, infatti, le imprese hanno convenienza a fornire maggiori competenze professionali al personale e il lavoratore si impegna di più per acquisirle. La soluzione  è ritenere la maternità un bene comune  e indennizzare completamente le imprese per i costi della maternità delle lavoratrici con contratto a tempo indeterminato. Attualmente le donne che lavorano, sono passate dal 51,6% del 2016 al 52,5% del 2017. Salgono   (+1,9%)  gli occupati over 55, passati su anno dal 50,3% al 52,2%, con differenze significative tra uomini (62,8% nel 2017) e donne (42,3%), dati che però risentono della riforma previdenziale, che ha allontanato di diversi anni l'età della pensione.  I nuovi nati, abbiamo visto sono diminuiti ,  e supponendo che i nati riguardino la popolazione femminile fra i 15 e i 44 anni e che si distribuiscano fra le lavoratrici con un contratto stabile di lavoro come fra le donne della stessa classe di età, i neonati con madre lavoratrice stabile sono veramente pochissimi. Nel 2008 il costo sostenuto dall’insieme dei datori di lavoro per il congedo di maternità era di poco inferiore a un miliardo di euro. Restano da calcolare i costi per le altre astensioni dal lavoro retribuite e i costi organizzativi della maternità, per la cui approssimazione mancano le informazioni necessarie. Per finanziare la maternità  se l’indennizzo fosse invece finanziato con la fiscalità generale, tramite il sistema dei fondi  bilaterali  si produrrebbero meno distorsioni nell’economia e  trascurando gli effetti del prelievo fiscale, si avrebbe un aumento della domanda di personale femminile stabile.

 

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