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Malattie Rare LIA DE ZORZI              Malattie rare piccoli passi avanti        22 Gennaio 2020 E’ notizia... Read more
Pasqua di Resurrezione del POPOLO ITALIANO Alessandra Servidori Quando ci fu la strage di  bambini a Beslam   in Ossezia nel 2004 ... Read more
ESN IMPARARE DA POLONIA ROMANIA MOLDAVIA come sostenere i rifugiati ucraini che fuggono dalla maledetta guerra-  ALESSANDRA SERVIDORI       ESN IMPARARE DA POLONIA ROMANIA MOLDAVIA come sostenere i rifugiati... Read more
NON siamo un popolo di brava gente Alessandra Servidori Non siamo un popolo di brava gente. Il silenzio è il peggior male che si... Read more
A Bologna : no all'illegalità Alessandra Servidori  NO all'illegalità  La politica bolognese è in difficoltà, come nel resto... Read more
Stop compra/vendita bambini con utero in affitto Alessandra Servidori -Stop alla fabbrica dei bambini venduti :  il pronunciamento della  Grande... Read more
La violenza sulle donne sul lavoro e spesso anche indirette VIOLENZA DI GENERE Le violenze sulle donne sono molte, anche sul lavoro e spesso... Read more
Contro il meeting di Verona.Ecco perchè. Alessandra Servidori  Sono decisamente contro il raduno di Verona . La chiama” festa” il... Read more
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Niente parità di genere nei consigli metropolitani Alessandra Servidori                   Donne e governo metropolitano : una presenza... Read more
Le nuove competenze professioni necessarie all'Italia Le nuove competenze professioni necessarie all’Italia Di Alessandra Servidori |... Read more
BRATISLAVA e l'accordo che non c'è Alessandra Servidori 17 settembre 2016 BRATISLAVA e L'ACCORDO CHE NON C'E'   Chi  ha... Read more
BOCCIATO l'ordine del giorno per caregivers e pensioni di invalidità Alessandra  Servidori           MA SI PUO' ANDARE AVANTI COSI? Ne abbiamo scritto nei giorni... Read more
La sfida di Marco Biagi di cui oggi c'è ancora più bisogno LAVORO E POLITICA/ La sfida di Marco Biagi di cui oggi c’è ancora più bisogno Pubblicazione:... Read more
I DIRITTI NON SI DISCUTONO.AL MASSIMO SI SPIEGANO       Mia madre  IVONNE oggi avrebbe compiuto 101 anni a lei dedico questo impegno continuo    ... Read more
NON E' MAI TROPPO TARDI Alessandra Servidori    Alle italiane e italiani serve  il maestro o la maestra Non è mai troppo... Read more
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Disegno di Legge per i Cargiver                                      Per i/le cargiver italiani serve subito un profilo... Read more
Invito per parlare insieme di caregiver-20 febbraio 2018 "UBI SOCIETAS, IBI IUS"- "UBI IUS, IBI SOCIETAS"  LE FONDAMENTA DEI DIRITTI DEI CAREGIVER... Read more
Coraggio : sosteniamo i valori e le idee libere e forti https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/un-patriottismo-inclusivo-italiano-e-anche-europeo La... Read more
E IL LAVORO AUTONOMO???? Alessandra Servidori  formiche.net 21febbraio 2017  Dove è finito il ddl sul lavoro autonomo? La... Read more
La scuola obbligatori l'ignoranza facoltativa   ALESSANDRA SERVIDORI       il Diario del lavoro  La scuola obbligatoria e l’ignoranza... Read more
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Autonomia differenziata : a che punto siamo? Alessandra Servidori     START MAGAZINE 3 agosto 2019 Al frastuono segue il silenzio.... Read more
Testo Audizione Senato 9 marzo 2021 PNRR Alessandra Servidori  Docente di politiche del lavoro e Presidente Nazionale ... Read more
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LETTERA APERTA ALLE DONNE Alessandra Servidori- Presidente nazionale TUTTEPERITALIA-Lettera aperta ad alcune donne amiche e... Read more
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Dimissioni sul lavoro e povertà LAVORO E WELFARE Dimissioni sul lavoro e povertà, testi a confronto Autore: Alessandra... Read more
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CANNA IN TERRAZZA..... Demenziale Alessandra Servidori Cannabis in terrazza ……! Devastante    29-12-2019  Come insegnante... Read more

Fondi Ue bilancio 2021 :passi avanti per la questione femminile

Alessandra Servidori

 Linee guida per il bilancio 2021  dei Fondi  Europei      12 Febbraio 2020

 

 

Il Nuovo Parlamento il 18 febbraio inizia a discutere le linee guida  dei fondi  e in questa fase della politica europea il bilancio dell’Unione è  importantissimo. Non è solo una questione di soldi. Un bilancio pari a grossomodo l’1% del prodotto lordo complessivo vale molto in termini di solidarietà tra gli Stati membri e tra i territori, di promozione degli obiettivi strategici dell’Unione europea che hanno a che fare con la crescita, la competitività, lo sviluppo tecnologico, con il ruolo della Ue a livello globale. Ma vale poco in rapporto a quanto sarebbe necessario per farne una leva potente per raggiungere quegli stessi obiettivi. Per fare un solo esempio: la spesa pubblica complessiva degli Stati membri è circa 50 volte più alta del bilancio Ue. A fronte di una moneta unica effettivamente “federale”, non esiste un bilancio corrispondente. La politica fiscale resta strettamente nei poteri degli Stati e non è alle viste un cambiamento. Ciò nonostante, la proposta di bilancio europeo per gli anni 2021-2027 avanzata dalla Commissione richiederà un durissimo negoziato tra gli Stati membri sulle sue dimensioni quantitative, sulla sua ripartizione, sugli obiettivi che dovrà finanziare. Questo perché il bilancio rappresenta fedelmente il compromesso politico tra gli “azionisti” dell’Unione europea e, contemporaneamente, riflette il compromesso politico che ogni governo vuole (o riesce) a definire a livello nazionale. Privilegiare i pagamenti diretti agli agricoltori o privilegiare i settori tecnologicamente avanzati non è la stessa cosa per nessun Paese. Oppure, questione centrale delle prossime “prospettive finanziarie pluriennali”, privilegiare gli investimenti per gestire le migrazioni o rafforzare la sicurezza europea. Si tratta, dunque, di un appuntamento rilevante per la politica quanto per l’economia europee, soprattutto in un momento in cui, da un lato, è sempre forte la tendenza alla ri-nazionalizzazione di molte politiche Ue sulla spinta del populismo e dell’euroscetticismo nella maggior parte degli Stati (che in Italia si sono fatti governo); dall’altro lato, l’economia europea manca di un supporto, ma tutto sommato anche di una strategia condivisa, per uscire dalle secche della bassa crescita. Tale è il contesto in cui si collocano le scelte per la politica regionale attuata attraverso tre fondi principali: Fondo di sviluppo regionale, Fondo di coesione e Fondo sociale. Un ‘capitolo’ che equivale grossomodo a un terzo del bilancio europeo e agisce da catalizzatore di altri finanziamenti pubblici e capitali privati. La politica di coesione sociale, economica e territoriale, questa la definizione dei Trattati Ue, resta la “spina dorsale” dell’integrazione europea. E oggi che l’integrazione non è ancora completata, che al divario classico tra Nord e Sud sulle politiche economiche e di bilancio si è affiancata la profonda divisione tra Est e Ovest sul concetto e sulla pratica della solidarietà, che le disparità sociali e territoriali minano la coesione anche politica dell’Unione, il suo  ruolo è ancora più importante. Per due motivi: perché rimanda al livello di condivisione degli obiettivi strategici della Ue da parte degli Stati membri, livello oggi assai basso e sottoposto a forti attacchi; e perché, con la Brexit, si è aperto un buco finanziario difficile da colmare. Le scelte per la coesione, dalle quali in termini quantitativi l’Italia, in ogni caso, esce bene stando alla proposta comunitaria, rimandano poi all’equilibrio tra il “centro”, cioè Bruxelles, e gli Stati e tra questi ultimi e le loro articolazioni, cioè Regioni e comunità territoriali. E rimandano all’equilibrio tra i diversi ambiti dell’economia e della società europee, in primo luogo alla scelta di quali sono gli obiettivi e i settori da privilegiare o, in parte, da sacrificare vista la ristrettezza delle risorse comuni. Per non parlare dell’importanza del legame tra equilibrio macroeconomico di un paese e del rispetto delle relative regole europee, con l’uso dei fondi europei, legame che la Commissione propone di intensificare ulteriormente. Un tema che resta molto controverso. A seconda delle quantità in gioco e del livello al quale sono collocati i poteri di decisione, la politica di coesione può essere l’asse sul quale poggia il sostegno alla crescita e forse anche la governance economica, oppure uno strumento più o meno perfettamente allineato agli obiettivi di equilibrio finanziario generale. Ce n’è quanto basta per capire perchè il negoziato sul bilancio tra gli Stati membri, con il Parlamento europeo e all’interno degli stessi Stati, è tutto in salita. La novità importante per la condizione femminile è che il progetto di parere agli orientamenti per il bilancio 2021 prevede l'uso del bilancio di genere nell'UE. Chiede inoltre di attuare l'integrazione di genere in modo coerente in tutti i programmi dell'UE. Il progetto di parere, il cui relatore è Robert Biedroń (S&D, Polonia), chiede maggiori investimenti per sostenere i diritti delle donne e delle ragazze che utilizzano le dotazioni di bilancio per sostenere l'indipendenza economica delle donne attraverso programmi e fondi dell'UE, come COSME, Orizzonte 2020 e il EFSI. Il relatore ritiene che siano necessari maggiori sforzi per sostenere le donne più vulnerabili. Il progetto di parere chiede inoltre che vengano tracciate le spese per la parità di genere e che siano stabiliti indicatori adeguati e una metodologia dedicata, in particolare per quanto riguarda la lotta contro la discriminazione basata sul genere, la violenza, le molestie sessuali e l'accesso delle donne alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi .Passi avanti dunque, anche se modesti, ma l’importante è proseguire tenacemente.

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