La mala formazione italiana
Alessandra Servidori
La mala/formazione economica del popolo italiano e un ringraziamento a Mattarella.
Non abbiamo mai smesso di trovarci in campagna elettorale e adesso la disdicevole situazione della formazione di un possibile governo ci ricaccia in mano a dei politici ignoranti sia dal punto di vista del dettato Costituzionale sia da quello economico con particolare riguardo al contesto internazionale ed europeo. Alcune informazione possono servire a far ragionare le italiane e gli italiani disorientati e male informati. Noi saremo sicuramente a Bruxelles il 28 e il 29 giugno con Cottarelli al Consiglio Europeo che sarà anche se in una Europa indebolita- non solo per i gravi problemi italiani e vedremo perché- l’occasione per varare la lunga e lenta riforma dell’eurozona,completare l’unione bancaria e come ha detto Cottarelli “fare un po’ meglio di quello che fino ad ora è stato fatto” e riscrivere le politiche sui migranti per superare nuove crisi che si affacciano. Mentre Macron e Merkel lavoravano senza l’Italia occupata a urlare programmi improbabili di 170 miliardi e dunque colpevolmente assente in un possibile triangolo virtuoso, Orban e Rajoy scuotevano una eurozona debolissima da una Grecia già ai minimi storici, Trump e Putin golosi si leccavano la bocca al solo pensiero di avere lo spazio per dominare quell’alleanza europea , anche costruita da noi italiani allora virtuosi che per ben 70 anni ci ha fatto godere di un benessere e di una pace sociale e politica che non tornerà più. Una scissione della realtà del popolo italiano che trova nel ventre molle del populismo l’idea demenziale del non rispetto delle regole di bilancio con un debito pubblico di 130% del prodotto interno lordo ed essere i secondi cattivi ragazzi dopo la Grecia del bulletto Varufakis copiato da un Renzi che ha arrogantemente profuso atteggiamenti antieuropeisti seguiti a ruota dal Salvini e Di Maio ed esclusi comunque dal secondo fondo monetario salva stati impegnati a sottrarre alla commissione ue il controllo sui bilanci nazionali dopo la colpevole politica concessa di flessibilità all’Italia senza ottenerne miglioramenti in termini di crescita. Care italiane e cari italiani questa è la situazione e servono conti sani pubblici e pulizia dei bilanci bancari. E’ in arrivo l’Edis la garanzia unica dei depositi bancari che salverebbe però i correntisti sotto i 100 mila euro dai futuri,certi,smottamenti bancari insomma una condivisione del rischio ma a noi molti paesi del Nord Europa non ci vogliono perché una sorta di mutalizzazione senza la diminuzione del rischio –e dunque una sanitarizzazione del sistema bancario nostrano e del debito– non ci prendono e non si fa e se il governo italiano non applica SUBITO una politica di razionalizzazione della spesa pubblica e dunque taglio del debito come vuole giustamente fare Cottarelli ,siamo estromessi da ogni possibile accordo. Altro che governo giallo verde.Grazie Presidente Mattarella.