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For Giorgetti https://laragione.eu/litalia-de-la-ragione/economia/giancarlo-giorgetti-a-difesa-del-bilancio/ Gian... Read more
Il Diario e ddl ZAN https://www.ildiariodellavoro.it/considerazioni-sul-ddl-zan-in-punta-di-diritto-internazionale-e-naz... Read more
Verso le elezioni e tanta nebbia Alessandra Servidori    Verso le elezioni e tanta nebbia Non c’è stata pausa Natalizia :... Read more
DDL partecipazione utili d'impresa: passato alla Camera Alessandra Servidori     FINALMENTE CI SIAMO ! DDL  AC 1573 Partecipazione lavoratrici e... Read more
Donne e giustizia :la Corte Ue condanna l'Italia Alessandra Servidori         www.ildiariodellavoro.it La Corte  Ue dei diritti forse ci salverà... Read more
E finalmente un già( il mio Ministro del lavoro Sacconi ) dalla parte del lavoro femminile : nero su bianco  E finalmente un già( il mio Ministro del lavoro Sacconi ) dalla parte del lavoro femminile :... Read more
CONCILIAZIONE del JOBS ACT SPARITA Scade oggi 8 maggio 2015 il termine previsto dalla legge per approvare l’atteso Atto IV del  JOBS... Read more
Autonomia differenziata : a che punto siamo? Alessandra Servidori     START MAGAZINE 3 agosto 2019 Al frastuono segue il silenzio.... Read more
Parità e imprese .America ed Europa a confronto  ALESSANDRA SERVIDORI La parità di genere nelle imprese : America ed Europa a confronto  La... Read more
LA SCUOLA ALTERNATA Alessandra Servidori 12 OTTOBRE 2015  Domenica la mia amica Fiorella insegnante in una scuola... Read more
chi aiuta le donne a mettere al mondo figli e continuare a lavorare? Alessandra Servidori – 9 gennaio 2018    Chi aiuta le donne a mettere al mondo figli e a poter... Read more
Pres. Meloni : un pò di coraggio per le donne nella legge di bilancio Alessandra Servidori     Sì vabbè,la legge finanziaria del Governo Meloni fa quel che può e... Read more
COVID E CANCRO : due emergenze da considerare  post di Alessandra Servidori        START MAG 28 Ottobre 2020  In tutta Europa in ottobre si... Read more
Un focus sulle pensioni al femminile Alessandra Servidori                Un focus sulle pensioni al femminile                31 agosto... Read more
NUOVA SCUOLA? BRUTTO INIZIO x i nostri giovani Alessandra Servidori Lo abbiamo già  scritto e detto quando il testo della riforma scolastica... Read more
Contratti a termine e decreto lavoro Alessandra Servidori    DECRETO LAVORO : CONTRATTI A TERMINE E D’INTORNINEL DECRETO LAVORO - 23... Read more
Cronaca di una campagna elettorale referendaria tra diritto e potere.Scena 1 Alessandra Servidori Cronaca di una campagna elettorale referendaria tra diritto e potere.  ... Read more
1Maggio Diamo ali alle riforme del lavoro Alessandra Servidori      www.Il Resto del Carlino Bologna.net  Rimango dell’idea anche in... Read more
DONNE e PENSIONI DI REVERSIBILITA' Alessandra Servidori          Donne e pensioni  di reversibilità:   Sono l’ 88%  delle pensioni... Read more
OCSE : ci boccia sulle politiche attive  L'approfondimento di Alessandra Servidori       www.strartmagazine.com  9 luglio... Read more
E per fortuna che Francesco ha incontrato Cirillo a Cuba . Alessandra Servidori   E per fortuna che Francesco ha incontrato Cirillo a Cuba . 15 febbraio... Read more
Lavoro e ancora lavoro-Luglio 2024 Nuova professionalità Nuova Professionalità Luglio 2024 ALESSANDRA SERVIDORI  Rubriche NUOVA PROFESSIONALITÀ _ V/2... Read more
SUL LAVORO IN EUROPA E'ANDATO TUTTO MALE Sul lavoro in Europa è andato tutto male Di Alessandra Servidori |... Read more
DOSSIERINO 8 MARZO 2024 MA..............                                                                       Dossierino 8 marzo 2024 MA... Read more
legge di Bilancio 2022 : guidina essenziale lavoro e previdenza  ALESSANDRA SERVIDORI Guida essenziale alla Legge di Bilancio : Lavoro e previdenza La legge di... Read more
E Draghi fece ORDER! e altro ancora Alessandra Servidori      startmag  3 marzo    e  Radio in blu 4 marzo ... Read more
Malattie professionali. ecco la guida amichevole Alessandra Servidori    27 settembre 2017 Continua il nostro impegno per le donne egli uomini e... Read more
Risoluzione Onu sulle malattie rare Alessandra Servidori Risoluzione Onu sulle malattie... Read more
Dalla parte dei bambini Alessandra Servidori In questi giorni più volte sono apparse sui giornali notizie importanti che... Read more
NOI TUTTEPERITALIA a fianco del popolo curdo delle donne dei loro bambini Alla Cortese attenzione Alto rappresentante Kurdistan Roma HAMID BAYAT- Rappresentante governo... Read more
Cargivers : attenzione per non essere scippati del Fondo Alessandra Servidori Cargivers atto secondo in confusione :  chiarimenti e suggerimenti per non... Read more
Depenalizzazione e mercato del lavoro.Cosa succede  ALESSANDRA SERVIDORI   Dal Blog www.formiche.net  Depenalizzazione e mercato del... Read more
La finanza che ci interessa conoscere   Alessandra Servidori                 La finanza italiana che ci interessa conoscere Parlando... Read more
PER SILVIO BERLUSCONI uomo leader Alessandra Servidori       https://www.radioinblu.it//streaming/?vid=0_cx1naeya Ebbene sì .Per... Read more
Equitalia Agenzia del terrore Alessandra Servidori    EQUITALIA  Agenzia del terrore - Matteo Renzi e il linguaggio... Read more
ABILITA' RESIDUE - La frontiera del poter fare Alessandra Servidori    www.il sussidiario.net  La riforma della non autosufficienza coinvolge... Read more
Discriminazioni razziali: importante sentenza Alessandra Servidori  https://formiche.net/2021/01/discriminazione-razziale-lavoro/   In questo... Read more
Senato.25 Ottobre 2016 noi contro il Cancro OPUSCOLO / ASTUCCIO Patologie oncologiche,invalidanti,ingravescenti-             SENATO DELLA REPUBBLICA    -    PALAZZO MADAMA    SALA CADUTI DI NASSIRYA MARTEDI 25... Read more
Anziani e non solo e modello di assistenza: come si muove la UE ALESSANDRA SERVIDORI   3 Ottobre 2022   Anziani e modello di assistenza : dalla Rete ESN -a cui... Read more
CROZZA o CARO! Alessandra Servidori                                         CROZZA o CARO!... Read more
Renzi e i piaceri alle banche piuttosto che alle famiglie  Alessandra Servidori      RENZI e i piaceri alle banche piuttosto che alle famiglie I  politici... Read more
LIA DE ZORZI VICE PRESIDENTETUTTEPERITALIA LIA DE ZORZI        VICE PRESIDENTE TUTTEPERITALIA  Come co-autrice della guida amichevole sui... Read more
Abbandono e dispersione nella scuola Alessandra Servidori        ... Read more
Legge di biliancio :tra le ombre qualche lumicino Alessandra Servidori  LEGGE DI BILANCIO : tra le ombre qualche lumicino - 2 Dicembre 2017 Il... Read more
La genitorialità condivisa NON è condivisa                Alessandra Servidori   La genitorialità condivisa non è condivisa... Read more
Genitori lavoratori nella morsa dei congedi della dad dei controsensidei                 GENITORI nella morsa della dad dei congedi dei controsensi         ... Read more
Malattie Rare LIA DE ZORZI              Malattie rare piccoli passi avanti        22 Gennaio 2020 E’ notizia... Read more

1Maggio 2021 : Fare lavoro !!!!!

https://formiche.net/2021/05/primo-maggio-lavoro-draghi/

Alessandra Servidori

 Fare lavoro .E’ questa la promessa del Presidente Draghi che pervade tutta la stesura trasversale del Pnrr.Fare lavoro per risollevare l’Italia .Ancora troppi giovani, troppi adulti, troppe donne, troppi disabili sono esclusi per lunghi periodi dalla possibilità di provvedere ai bisogni propri e del proprio nucleo familiare attraverso un reddito da lavoro, di realizzare il proprio potenziale e la propria attitudine relazionale attraverso una sostenibile attività lavorativa.  Negli ultimi 14 mesi poi la situazione è precipitata e già dall’anno scorso avevamo indicato come nell’inattività degli strumenti del reddito di cittadinanza e dell’assenza di produttività dell’Anpal gestita malamente la situazione era  tragicamente precipitata  .La creazione di lavoro passa  oltre che dalla riforma degli ammortizzatori sociali e dalle riforme del welfare e delle nuove tecnologie  dall’abbandono convinto del timore  che lo sviluppo in quanto fonte potenziale di inquinamento, corruzione, evasione, minaccia alla privacy, violazione di diritti ed altro ancora, sia difficile .Ma anche da quello  di coloro che ritengono inevitabile e razionale uno sviluppo concentrato sui poli efficienti del sistema riservando agli esclusi un pur adeguato sostegno al reddito affinché sopravvivano  e non disturbino i più fortunati. Fare lavoro significa invece adottare quale priorità tutto ciò che incoraggia pervasivamente la propensione ad intraprendere e ad assumere sfruttando ogni nicchia dell’economia e della società. Occorre che ognuno faccia la sua parte e incoraggi attivamente e culturalmente la vitalità economica lasciando  che non prevalgono nichilismo, scetticismo, antropologia negativa e interessi coatti. Per dare  vitalità demografica, così necessaria per la crescita, è necessario non solo  aspettare le  provvidenze pubbliche  sicuramente essenziali per la ripresa ma riappropriarci della cultura del lavoro  per  edificare una comunità della piena occupazione nel tempo delle tecnologie che potenzialmente capacitano la persona nella sua integralità e a fronte di una stagione di nuova responsabilità .E ovviamente il lavoro dignitoso presuppone un pavimento di poche ma fondamentali tutele per tutti fissate da leggi inderogabili ed anche capacità di dialogo confronto e visione strategica . E così  come è necessario  il duttile strumento contrattuale che  può e deve  garantire la condivisione delle conoscenze nell’ambito di ecosistemi formativi accessibili. E la remunerazione deve crescere flessibilmente con la professionalità e con i risultati . L’ossessione egualitaria diventa nemica del lavoro. E poiché questo 1 maggio è particolarmente curato dai sindacati e dalle associazioni datoriali legato alla prevenzione salute e sicurezza una riflessione opportuna è dedicata alla  violenza verbale, fisica e/o psicologica  che  rappresenta per le aziende un potenziale pericolo. I singoli atti di violenza possono essere imprevedibili, ma esistono presupposti relazionali e caratteriali che possono aumentare la probabilità di episodi di violenza. Sappiamo bene che al di fuori dell’azienda, la tipologia di lavoro svolto può aumentare l’eventualità di essere soggetti ad aggressioni. Particolarmente a rischio, ad esempio, sono gli operatori che manipolano beni di valore, hanno frequenti rapporti con l’utenza, oppure che svolgono lavori di ispezione, controllo o esercizio di attività di pubblica autorità. In ogni caso le categorie maggiormente esposte al rischio sono le persone di genere femminile, le persone diversamente abili e le persone che operano da sole o in situazioni di isolamento. Le conseguenze comprendono lesioni, disturbi post-traumatici da stress, assenze per malattia e scarso rendimento sul lavoro e sono estremamente gravi sia per i singoli individui, sia per le organizzazioni. Pertanto, è compito del Datore di Lavoro di qualsiasi azienda o ambito lavorativo valutare anche questa tipologia di rischio specifico ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 e successive integrazioni, dando a tutti i lavoratori potenzialmente esposti, insieme al medico competente gli opportuni strumenti di mitigazione dello stesso. Nei rischi fisici e psicosociali, il “fattore umano” è la variabile che fa la reale differenza e questo vale ancor di più per quanto riguarda il rischio violenza, dove l’essere umano è l’unica fonte generativa di rischio. Quindi è  fondamentale formare adeguatamente le persone a leggere correttamente i segnali del contesto e quelli comportamentali, in modo da poter adottare le strategie di reazione più efficaci per ridurre il rischio di subire aggressione e violenza. Il Pnrr affronta questa tematica soprattutto trasversalmente nelle missioni elaborate: ognuno può fare la sua parte .Anche  in questo faticoso 1 maggio.

Alessandra Servidori

 

Fare lavoro .E’ questa la promessa del Presidente Draghi che pervade tutta la stesura trasversale del Pnrr.Fare lavoro per risollevare l’Italia .Ancora troppi giovani, troppi adulti, troppe donne, troppi disabili sono esclusi per lunghi periodi dalla possibilità di provvedere ai bisogni propri e del proprio nucleo familiare attraverso un reddito da lavoro, di realizzare il proprio potenziale e la propria attitudine relazionale attraverso una sostenibile attività lavorativa.  Negli ultimi 14 mesi poi la situazione è precipitata e già dall’anno scorso avevamo indicato come nell’inattività degli strumenti del reddito di cittadinanza e dell’assenza di produttività dell’Anpal gestita malamente la situazione era  tragicamente precipitata  .La creazione di lavoro passa  oltre che dalla riforma degli ammortizzatori sociali e dalle riforme del welfare e delle nuove tecnologie  dall’abbandono convinto del timore  che lo sviluppo in quanto fonte potenziale di inquinamento, corruzione, evasione, minaccia alla privacy, violazione di diritti ed altro ancora, sia difficile .Ma anche da quello  di coloro che ritengono inevitabile e razionale uno sviluppo concentrato sui poli efficienti del sistema riservando agli esclusi un pur adeguato sostegno al reddito affinché sopravvivano  e non disturbino i più fortunati. Fare lavoro significa invece adottare quale priorità tutto ciò che incoraggia pervasivamente la propensione ad intraprendere e ad assumere sfruttando ogni nicchia dell’economia e della società. Occorre che ognuno faccia la sua parte e incoraggi attivamente e culturalmente la vitalità economica lasciando  che non prevalgono nichilismo, scetticismo, antropologia negativa e interessi coatti. Per dare  vitalità demografica, così necessaria per la crescita, è necessario non solo  aspettare le  provvidenze pubbliche  sicuramente essenziali per la ripresa ma riappropriarci della cultura del lavoro  per  edificare una comunità della piena occupazione nel tempo delle tecnologie che potenzialmente capacitano la persona nella sua integralità e a fronte di una stagione di nuova responsabilità .E ovviamente il lavoro dignitoso presuppone un pavimento di poche ma fondamentali tutele per tutti fissate da leggi inderogabili ed anche capacità di dialogo confronto e visione strategica . E così  come è necessario  il duttile strumento contrattuale che  può e deve  garantire la condivisione delle conoscenze nell’ambito di ecosistemi formativi accessibili. E la remunerazione deve crescere flessibilmente con la professionalità e con i risultati . L’ossessione egualitaria diventa nemica del lavoro. E poiché questo 1 maggio è particolarmente curato dai sindacati e dalle associazioni datoriali legato alla prevenzione salute e sicurezza una riflessione opportuna è dedicata alla  violenza verbale, fisica e/o psicologica  che  rappresenta per le aziende un potenziale pericolo. I singoli atti di violenza possono essere imprevedibili, ma esistono presupposti relazionali e caratteriali che possono aumentare la probabilità di episodi di violenza. Sappiamo bene che al di fuori dell’azienda, la tipologia di lavoro svolto può aumentare l’eventualità di essere soggetti ad aggressioni. Particolarmente a rischio, ad esempio, sono gli operatori che manipolano beni di valore, hanno frequenti rapporti con l’utenza, oppure che svolgono lavori di ispezione, controllo o esercizio di attività di pubblica autorità. In ogni caso le categorie maggiormente esposte al rischio sono le persone di genere femminile, le persone diversamente abili e le persone che operano da sole o in situazioni di isolamento. Le conseguenze comprendono lesioni, disturbi post-traumatici da stress, assenze per malattia e scarso rendimento sul lavoro e sono estremamente gravi sia per i singoli individui, sia per le organizzazioni. Pertanto, è compito del Datore di Lavoro di qualsiasi azienda o ambito lavorativo valutare anche questa tipologia di rischio specifico ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 e successive integrazioni, dando a tutti i lavoratori potenzialmente esposti, insieme al medico competente gli opportuni strumenti di mitigazione dello stesso. Nei rischi fisici e psicosociali, il “fattore umano” è la variabile che fa la reale differenza e questo vale ancor di più per quanto riguarda il rischio violenza, dove l’essere umano è l’unica fonte generativa di rischio. Quindi è  fondamentale formare adeguatamente le persone a leggere correttamente i segnali del contesto e quelli comportamentali, in modo da poter adottare le strategie di reazione più efficaci per ridurre il rischio di subire aggressione e violenza. Il Pnrr affronta questa tematica soprattutto trasversalmente nelle missioni elaborate: ognuno può fare la sua parte .Anche  in questo faticoso 1 maggio.

Alessandra Servidori

 

Fare lavoro .E’ questa la promessa del Presidente Draghi che pervade tutta la stesura trasversale del Pnrr.Fare lavoro per risollevare l’Italia .Ancora troppi giovani, troppi adulti, troppe donne, troppi disabili sono esclusi per lunghi periodi dalla possibilità di provvedere ai bisogni propri e del proprio nucleo familiare attraverso un reddito da lavoro, di realizzare il proprio potenziale e la propria attitudine relazionale attraverso una sostenibile attività lavorativa.  Negli ultimi 14 mesi poi la situazione è precipitata e già dall’anno scorso avevamo indicato come nell’inattività degli strumenti del reddito di cittadinanza e dell’assenza di produttività dell’Anpal gestita malamente la situazione era  tragicamente precipitata  .La creazione di lavoro passa  oltre che dalla riforma degli ammortizzatori sociali e dalle riforme del welfare e delle nuove tecnologie  dall’abbandono convinto del timore  che lo sviluppo in quanto fonte potenziale di inquinamento, corruzione, evasione, minaccia alla privacy, violazione di diritti ed altro ancora, sia difficile .Ma anche da quello  di coloro che ritengono inevitabile e razionale uno sviluppo concentrato sui poli efficienti del sistema riservando agli esclusi un pur adeguato sostegno al reddito affinché sopravvivano  e non disturbino i più fortunati. Fare lavoro significa invece adottare quale priorità tutto ciò che incoraggia pervasivamente la propensione ad intraprendere e ad assumere sfruttando ogni nicchia dell’economia e della società. Occorre che ognuno faccia la sua parte e incoraggi attivamente e culturalmente la vitalità economica lasciando  che non prevalgono nichilismo, scetticismo, antropologia negativa e interessi coatti. Per dare  vitalità demografica, così necessaria per la crescita, è necessario non solo  aspettare le  provvidenze pubbliche  sicuramente essenziali per la ripresa ma riappropriarci della cultura del lavoro  per  edificare una comunità della piena occupazione nel tempo delle tecnologie che potenzialmente capacitano la persona nella sua integralità e a fronte di una stagione di nuova responsabilità .E ovviamente il lavoro dignitoso presuppone un pavimento di poche ma fondamentali tutele per tutti fissate da leggi inderogabili ed anche capacità di dialogo confronto e visione strategica . E così  come è necessario  il duttile strumento contrattuale che  può e deve  garantire la condivisione delle conoscenze nell’ambito di ecosistemi formativi accessibili. E la remunerazione deve crescere flessibilmente con la professionalità e con i risultati . L’ossessione egualitaria diventa nemica del lavoro. E poiché questo 1 maggio è particolarmente curato dai sindacati e dalle associazioni datoriali legato alla prevenzione salute e sicurezza una riflessione opportuna è dedicata alla  violenza verbale, fisica e/o psicologica  che  rappresenta per le aziende un potenziale pericolo. I singoli atti di violenza possono essere imprevedibili, ma esistono presupposti relazionali e caratteriali che possono aumentare la probabilità di episodi di violenza. Sappiamo bene che al di fuori dell’azienda, la tipologia di lavoro svolto può aumentare l’eventualità di essere soggetti ad aggressioni. Particolarmente a rischio, ad esempio, sono gli operatori che manipolano beni di valore, hanno frequenti rapporti con l’utenza, oppure che svolgono lavori di ispezione, controllo o esercizio di attività di pubblica autorità. In ogni caso le categorie maggiormente esposte al rischio sono le persone di genere femminile, le persone diversamente abili e le persone che operano da sole o in situazioni di isolamento. Le conseguenze comprendono lesioni, disturbi post-traumatici da stress, assenze per malattia e scarso rendimento sul lavoro e sono estremamente gravi sia per i singoli individui, sia per le organizzazioni. Pertanto, è compito del Datore di Lavoro di qualsiasi azienda o ambito lavorativo valutare anche questa tipologia di rischio specifico ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 e successive integrazioni, dando a tutti i lavoratori potenzialmente esposti, insieme al medico competente gli opportuni strumenti di mitigazione dello stesso. Nei rischi fisici e psicosociali, il “fattore umano” è la variabile che fa la reale differenza e questo vale ancor di più per quanto riguarda il rischio violenza, dove l’essere umano è l’unica fonte generativa di rischio. Quindi è  fondamentale formare adeguatamente le persone a leggere correttamente i segnali del contesto e quelli comportamentali, in modo da poter adottare le strategie di reazione più efficaci per ridurre il rischio di subire aggressione e violenza. Il Pnrr affronta questa tematica soprattutto trasversalmente nelle missioni elaborate: ognuno può fare la sua parte .Anche  in questo faticoso 1 maggio.

Alessandra Servidori

 

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