Riflessioni da cristiana cattolica
Riflessione di una cristiana cattolica EWWIWA MARIA !!!!!
Ritirato il documento sulle linee guida della comunicazione interna dell'Unione dichiarando che non soddisfa gli standard di qualità della Commissione e che lavorerà ulteriormente sul documento denominato Unione dell’uguaglianza, rimane il dubbio che la Ue sia fuori di testa. Purtroppo, il ritiro non basta. Se l'obiettivo del documento, come precisato dalla commissaria all'Uguaglianza, era di evidenziare la diversità della cultura europea, avrebbe dovuto ricondurre ragionamenti e riflessioni ai contrasti e agli attriti che si svilupparono intorno al 2003, sul riferimento alle radici giudaico-cristiane da introdurre nella Costituzione europea. Infatti, quel richiamo non avrebbe, in alcun modo, compromesso la laicità della Carta, ma il braccio di ferro vide perdenti i favorevoli all'inserimento e la nascita di un documento storicamente e quindi culturalmente acefalo che, per altre criticità, non visse a lungo e di cui solo alcuni aspetti furono assorbiti dal Trattato di Lisbona. Gli Ugualitari della Commissione partendo dal presupposto che in Europa tutti dobbiamo essere eguali senza indicazioni di genere, razza, etnia, religione, orientamento sessuale e considerando il Natale una festività poco inclusiva, deducono che i periodi festivi devono essere indicati in forma generica perché non sono tutti cristiani.Noi cristiani ricordiamo il Natale, festeggiandolo, l'Ebraismo non celebra la ricorrenza del Chanukkà detta anche festa delle luci, spesso coincidente con il periodo natalizio, la Chiesa ortodossa non ricorda il Natale che, seguendo il calendario giuliano, cade il 7 gennaio. Se infastidiscono nomi tipicamente cristiani come Maria e Giovanni, perché i funzionari europeisti non esprimono la stessa amorevole sensibilità anche per Muhammad e Aisha? Si potrebbe continuare nel ricordare ulteriori amenità del documento : sarebbero riflessioni inconcludenti al fine di un'effettiva olistica comprensione di un trend di grande appeal, in particolare nel mondo occidentale, un orientamento supportato e coniugabile con modernismo, progressismo, novismo, e perché no, con vuotismo insignificante e modaiolo.In forza degli stessi impulsi negli USA si abbattono le statue, in Italia, in solidarietà con le colleghe si va a scuola vestite da donna e in un liceo, in sentita partecipazione per le disforie di genere, con asterischi si tronca il finale di sostantivi e aggettivi che qualificano un'identità sessuale. Demenzialità che accompagnano un processo teso all'interiorizzazione di un nuovo Ordine mondiale: assicurerà coesistenza e felicità eliminando le frontiere, l'identità genitoriale, affermando un monoculturalismo, una religione universale, affidando la nostra libertà individuale alla rete, ingannevole ma appagante, dei social media. Questa pazza prospettiva del futuro, vorrebbe diventare un progetto di mutamento politico su scala nazionale?
Finanza e cultura planetaria, informazione da sottoprodotto politico, impegnati per la felicità futura? Le posizioni della Commissione della von der Leyen: "Siamo neutrali sulle questioni delle religioni, abbiamo un costante dialogo con tutte le organizzazioni religiose e non confessionali", ma la Cristianità si sarebbe attesa una netta presa di posizione dalla scomparsa del Natale, oltre alla comunicazione interna dell'Ue e la presa di posizione del Segretario di Stato-. Un assordante silenzio che avvolge che prosegue verso l'immiserimento della nostra religione, un continuo e inarrestabile svuotamento verso un datato buonismo sociale. La Storia insegna che le civiltà non vivono in eterno e quella occidentale non sarà da meno, il Cristianesimo sarà piccola minoranza centrata sulla fede e molto meno su Roma e il misero documento dimostra ancor più il cammino verso il nuovo Ordine e la secondarietà delle nostre voci. Comunque una certezza mi consola e mi fa ancora più sentire forte : la persona cristiana e le sue libertà non si diluiranno nell'indifferenziazione dell'Umanità.
Dicembre 2021 W Maria