E NON SI DICA CHE NON E' VERO
Alessandra Servidori E non si dica che non è vero
La volgarità non è mai stata una strategia vincente eppure Boschi e Renzi rilanciano sistematicamente la loro bulimia di potere con una sfacciataggine quotidiana che appare ai più ormai patetica. Stimo e apprezzo la professionalità il rigore della” penna” Ferruccio De Bortoli con il quale mi è capitato,attraverso mail, di interloquire su episodi che mi coinvolgevano e che non avevano trovato in colleghe del corriere, una collaborazione molto leale.Mi scrisse che gli dispiaceva e gli fui grata del riconoscimento non scontato. La vicenda dei legami tra politica e banche al di là delle ammissioni tardive di Ghizzoni e delle difese di Banca italia di Visco , riallinea le trame carsiche dei sistemi poco legittimi che imbrigliano ministri della Repubblica Italiana che hanno “ le mani nella marmellata” e continuano ad occupare le stanze della politica italiana con quella baldanza e arroganza che pagheranno nelle urne quando finalmente si andrà a votare.Il Presidente Mattarella eserciti il potere a lui esclusivo e sciolga le camere, alle condizioni date,poiché la situazione ormai ha un fetore veramente insopportabile e incancrenito. Dopo giorni di attesa oggi poi l’attuale Direttore dell’ammiraglia dell’informazione nostrana, finalmente difende l’onore di FDB ed io, sommessamente aggiungo, magari l’ex Direttore avesse accettato la conduzione della Rai : non sarebbe l’azienda compromessa che oggi sosteniamo con un canone coatto che è un urlo di dolore del buon senso comune quando in prima serata le fiction degli improbabili poliziotti Coliandro scorazzano sulle tombe della Certosa di Bologna mezzi nudi in amorosi intenti. Allora la misura è colma assai : l’Etruria story e company han da finire.Non sono convinta che una commissione di inchiesta risolverà la storiaccia, ma se serve, allora ben venga, ma si faccia in fretta perché NON è normale che politici e banchieri intrallazzino a danno dei cittadini risparmiatori: e non si dica che non è vero perché è un abuso dell’intelligenza degli italiani.