Le ombrelline:pretesto italiano
Alessandra Servidori Pretesto italiano
Tre giorni fa a Sulmona, in provincia dell’Aquila, è stata organizzata l'iniziativa: Fonderia Abruzzo, organizzata dalla regione sul tema del futuro dell’Abruzzo in Europa.Durante i vari incontri sono state utilizzate alcune signore che reggendo ombrelli riparavano dalla pioggia e dal sole gli invitati alla discussione.....tutti uomini. Un affresco che è arrivato feroce in europa e nel mondo di una società condizionata prepotentemente da logiche sessiste e a favore del potere maschile, in cui il ruolo della donna è relegato esclusivamente all’ambito servile insomma e dove gli spazi sono concessi, marginali e ristretti e sempre ovviamente da cameriera. Insomma, lungi da me di innescare una polemica femminista ma signore mie ,italiane su’ la testa e dritta la schiena Non limitiamoci ad una critica acerba e secca al sistema patriarcale e sottomesso, alla tradizione, alla pesante eredità-fardello della cultura ma anche una critica alla passività femminile, all’accettazione dei ruoli imposti e delle regole di padri, mariti, fratelli, figli , colleghi,politici che regalano scranni e strapuntini alle signore obbedienti. Un appello concreto alla sollevazione e alla ricerca di sè affinchè si prenda coscienza e si lotti, sì si lotti ancora, per la propria autonomia e per l’affermazione della propria diversità e del nostro talentuoso ruolo nella società e sì anche del potere e nel ricostruire un paese con proposte economiche e sociali anche dalla parte delle donne. Ricordava l’amica Dacia Maraini tempo fa (sembraano secoli!) nel suo libro l’arte di amare che la cultura dell’arroganza maschile è dura da demolire .Ovidio secoli fa insegnava ai maschi giovani romani, soldati, servi, padroni,come conquistare le donne, nei teatri,ai mercati, sotto i portici, al mare, in città.Li esortava a essere tenaci, furtivi, avidi,rapaci di furbizia e di galanteria. “Sono le piccole cose a conquistare le teste leggere delle donne”, diceva.Ma Ovidio era sì poeta gentile, ma ovvio, nemico delle donne. Ovidio è morto e le sue ossa ora sono diventate leggere come vetri,le sue membra sono state mangiate dalla terra che ha nutrito con volvoli e ortiche e faggi. Sono passati secoli e secoli di ardimenti,di guerre, di rivoluzioni e di trasformazioni ,ma qui pare proprio che siamo ancora indietro.Le parole sprezzanti e dolciastre di Ovidio sulle donne sono rimaste vive. Si possono ancora trovare –e lo vediamo anche oggi- milioni d’uomini che la pensano uguale,con torva ilare sicurezza, convinti che le regole a cui si rifanno sono naturali ed eterne. Ma le donne oggi sono cultura ,memoria,politica,genio, talento, cuore,cervello e proposta.Donne insomma e italiane. Su' la testa.