La grisaglia confindustriale pretenziosa
Alessandra Servidori La grisaglia confindustriale pretenziosa SABATO 2 luglio
Faziosa e arrogante la relazione di Confindustria sulla forzatura che si intende compiere pubblicando un discutibile report con gli scenari tragici in caso di sconfitta del sì al referendum di ottobre . E’ una associazione aggressiva e tutt’altro che responsabilmente autorevole quella che si candida addirittura a governare l’opinione degli elettori italiani. E’ una confindustria che minaccia e influenza attraverso il “suo ufficio studi”con numeri la catastrofe del taglio del prodotto interno lordo in un panorama destabilizzato di crisi della finanza pubblica,fuga dei capitali,caduta a precipizio delle famiglie e della struttura imprenditoriali nella speranza di una ripresa di sviluppo evidentemente già molto mortificata nei fatti. I maggiordomi in grisaglia di Palazzo Chigi , novelli aspiranti professori del popolo italiano si sono candidati a illustrare, documentare, informare” il popolo bue” sugli effetti che una risposta negativa alla riforma della Costituzione avrebbe sull’economia italiana. La formazione di una opinione soprattutto in un momento delicato e incerto come quello che il nostro popolo vive non si realizza con gli strappi e le previsioni : la fiducia ce la si conquista con approfondimenti dal contenuto il più esauriente possibile e non minacciando né con le promesse non mantenute né con il lanciafiamme,né con l’arroganza, né con l’approssimazione che nuoce alla democrazia rappresentativa.Noi ci impegniamo ad essere il più esaurienti possibili ad informare, comparare dovutamente le modifiche e simularne l’impatto a bocce ferme e alle condizioni date senza nessuna presunzione di completezza. Chi rappresenta chi è il problema vero e italiano ma anche europeo,visto ciò che sta succedendo.Il Popolo italiano vuole capire e scegliere e non si può agire sulla paura e sulla tenaglia della instabilità ,poiché se rischi ci sono bisogna condividerli sia sul versante sociale che economico perché questa è vera politica.