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TELETHON e TUTTEPERITALIA insieme per sostenere la ricerca scientifica       Natale 2022                                   Anche quest’anno aderiamo come... Read more
INSIEME contro il cancro                                                                      WORD CANCER DAY... Read more
A CESENA a parlare di Politiche di Pari opportunità FIDAPA FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI BPW ITALY B.P.W. ITALY-Sezione di... Read more
E pensare che si dicono ancora democratici Comunque l’arroganza e l’ignoranza dell’attuale  spezzatino PD sta portando il nostro BELPAESE... Read more
Incidenti sul lavoro: basta deroghe alla pervenzione INCIDENTI LAVORO-IL DIARIO DEL LAVORO  Aumentano i morti, ma l’adeguamento alle norme di... Read more
MALA TEMPORA CURRUNT  ALESSANDRA SERVIDORI   Ci dispiace molto ma gli ordini sono tassativi e vi ringrazio veramente... Read more
Attenzione lo smart working si modifica Alessandra Servidori        Attenzione lo smart working  si modifica  Salvo... Read more
NO LA CANNA DI STATO NO Non condivido  anzi la  contrasterò con tutto il mio convincimento ( e non solo) questa proposta ... Read more
Lezione 6.non è mai troppo tardi per informarsi e formarsi Lezione n.6 NON è mai troppo tardi per sapere come stanno le cose Soprattutto quando la... Read more
Insisto : sempre sulla UE Alessandra Servidori  15 giugno 2018 Lezione 3 Non è mai troppo tardi. Anzi meglio tardi che mai... Read more
ITALIA lasciata sola con l'esodo biblico  ALESSANDRA SERVIDORI            IMMIGRAZIONE E ITALIA isolata Dalla grande mela il giovane... Read more
La povertà educativa discrimina i giovani Rubriche NUOVA PROFESSIONALITÀ _ V/1 (2024) ISSN 2704-7245 8 Innovazioni e Pari opportunità a... Read more
Le disuguaglianza cominciano dalla scuola ALESSANDRA SERVIDORI              Quando parliamo di disuguaglianze la prima considerazione   è... Read more
GUIDA AMICHEVOLE PER CAREGIVER  WORD CANCER DAY- TUTTEPERITALIA-NoituttiperBologna- UNIMORE- ORDINE DEI-MEDICI-BOLOGNA-      ... Read more
BRATISLAVA e l'accordo che non c'è Alessandra Servidori 17 settembre 2016 BRATISLAVA e L'ACCORDO CHE NON C'E'   Chi  ha... Read more
La tragedia della Libia è anche un problema dell'Italia Alessandra Servidori-La  tragedia della Libia è anche un problema dell’Italia.  Lo... Read more
Vero le elezioni regionali : ebbene sì avanti con il merito e la democrazia Appello a  sostegno di Giuliano Cazzola capolista di +Europa, Pri, Psi per Bonaccini, nelle... Read more
GLI INGHIPPI DELL'ITALICUM ALESSANDRA SERVIDORI -GLI INGHIPPI DEL BRUTTO ITALICUM 21 marzo 2016 www.formiche.com  Dunque,... Read more
ESN IMPARARE DA POLONIA ROMANIA MOLDAVIA come sostenere i rifugiati ucraini che fuggono dalla maledetta guerra-  ALESSANDRA SERVIDORI       ESN IMPARARE DA POLONIA ROMANIA MOLDAVIA come sostenere i rifugiati... Read more
JUNCKER versus RENZI e ritorno sul filo spezzato del sistema bancario Alessandra Servidori JUNCKER versus RENZI  e ritorno sul filo spezzato del sistema bancario I... Read more
Donne giovani : diminuisce l'occupazione .Governo basta sussidi ci vogliono politiche attive Alessandra Servidori  Occupazione Donne e giovani : una situazione disastrosa - I dati Istat... Read more
E siamo ancora qui.eh... già ALESSANDRA SERVIDORI E siamo ancora qui ,eh già !       GUALTIERI e la manovra     17 settembre... Read more
Aderiamo a Donne e Elezioni Europee Per le Elezioni europee 2019:  Le donne vincono periodicamente e vanno incontro ciclicamente... Read more
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IGNORANZA E DEMENZIALITA'                                            IGNORANZA  E  DEMENZIALITA’  Lo sviluppo della... Read more
GENERE Donna Smart Working a tutto tondo https://www.generedonna.it/smart-working-a-tutto-tondo/ Smart Working a tutto... Read more
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NON RASSEGNAMOCI ALESSANDRA SERVIDORI – NON RASSEGNAMOCI Come facciamo a continuare a negare o a rimuovere il... Read more
LA VERITA' VERA SU ILVA Alessandra Servidori La verità vera su ILVA per rispetto di chi ci lavora e degli italiani Chi... Read more
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IL CAPOMAFIA ASSASSINO stragista finalmente catturato   Alessandra Servidori  Matteo Messina Denaro , capomafia trapanese è stato condannato... Read more
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E la prossima legge di stabilità? Alessandra Servidori  Il giovane toscano Presidente,una ne  dice cento ne pensa ma non siamo per... Read more
Legge elettorale : rose con molte spine Alessandra Servidori .     Rose con molte spine : un testo  da maneggiare  con precauzione. 24... Read more
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Buona settimana ricordando opportunamente Guareschi https://www.startmag.it/blog/come-affrontare-la-piaga-degli-infortuni-sul-lavoro/   ALESSANDRA... Read more
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SIAMO STANCHINE Alessandra Servidori                       SIAMO STANCHINE    14 OTTOBRE 2015 Siamo seri :... Read more
L'Italia è sempre più un Paese che non ama le donne Rubriche NUOVA PROFESSIONALITÀ _ IV/4 (2023) ISSN 2704-7245  Innovazioni e Pari opportunità... Read more
Tutti gli impatti del lavoro agile sulle donne www.startmagazin.it 8 marzo 2022  Alessandra Servidori                         ALESSANDRA SERVIDORI                        LA... Read more
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E per fortuna che Francesco ha incontrato Cirillo a Cuba . Alessandra Servidori   E per fortuna che Francesco ha incontrato Cirillo a Cuba . 15 febbraio... Read more
COVID E CANCRO : due emergenze da considerare  post di Alessandra Servidori        START MAG 28 Ottobre 2020  In tutta Europa in ottobre si... Read more

Avviso Comune : una grande opportunità

Alessandra Servidori   https://www.ildiariodellavoro.it/breve-storia-del-licenziamento-collettivo-il-contesto-in-cui-si-colloca-lavviso-comune-del-29-giugno/

        Essenziale storia dell’impianto legislativo del licenziamento collettivo gettando lo sguardo oltre per rafforzare l’Avviso Comune

Il 29 giugno Governo, sindacati e imprese hanno firmato l'Avviso comune che impegna le aziende a utilizzare gli ammortizzatori sociali prima di procedere ai licenziamenti. Anche la Commissione Europea, nelle raccomandazioni indirizzate agli Stati dell’Unione in data 2 giugno, ha sottolineato come il divieto dei licenziamenti si presenti “controproducente in quanto ostacola il necessario adeguamento della forza lavoro a livello aziendale”.  Per avere un ordine di numeri del problema ricordiamo che secondo, una analisi compiuta dal UpB (Ufficio Parlamentare di Bilancio) contenuta nella “Memoria sul DDL AS 2144 di conversione del DL 22 marzo 2021, n. 41 (decreto Sostegni)” dell’8 aprile 2021, sarebbero  100.000 i lavoratori a rischio, soprattutto quelli che hanno subito uno stop dell’attività lavorativa per almeno 6 mesi indipendentemente dal settore. L’analisi dell’UpB sottolinea che “Più in generale, il saldo tra le cessazioni di posizioni di lavoro subordinato per tutte le causali (non solo la motivazione economica) e le corrispondenti attivazioni è stato negativo per oltre 241.000 soggetti nel 2020, mentre era stato positivo per oltre 180.000 nel 2019”.All'avviso comune  italiano è stato associata anche l'istituzione di un tavolo di monitoraggio a Palazzo Chigi per governare e seguire eventuali emergenze sociali in vista del superamento del blocco dei licenziamenti  scaduto il 30 giugno, e la proroga  riguarda solo i settori del tessile, le scarpe e moda. L’impegno delle parti sociali a sostenere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali prevede in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro una ricerca congiunta  ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, l’avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua. La norma contenuta nel decreto Sostegni (D.L. n. 41/2021)ha fissato la fine del blocco dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo al 1° luglio per quelle aziende che rientrano nel campo di applicazione della CIGO ed al 1° novembre per i datori di lavoro che utilizzano l’assegno ordinario del FIS, dei Fondi bilaterali alternativi, il trattamento della Cassa in deroga, e quello della CISOA, la Cassa integrazione degli operai agricoli a tempo indeterminato. Ricordiamo che nell’impianto legislativo il licenziamento collettivo si articola in un complesso istituto che contempera due fattispecie, quella del licenziamento collettivo per messa in mobilità e quella del licenziamento collettivo per riduzione del personale, rispettivamente disciplinate dagli artt. 4 e 24 della Legge n. 223/1991. Il legislatore, in seguito  perseguendo  sempre l'obiettivo di ottemperare agli obblighi comunitari, ha cercato di riformare totalmente il sistema della gestione delle eccedenze di manodopera attraverso il duplice strumento della Cassa integrazione guadagni – oggi trattamento di integrazione salariale dopo l’intervento del D.Lgs. n. 148/2015 – volto a porre rimedio alle situazioni temporanee di crisi occupazionale di impresa, e del licenziamento collettivo, che ha quale suo presupposto il passaggio dalla temporaneità della situazione di emergenza alla sua endemicità.Successivamente  la normativa ha subito nel tempo diverse modifiche, molto spesso spinte dai moniti comunitari, che hanno inciso in particolare sull’ambito di applicazione, ampliandolo, e sull’apparato sanzionatorio. Con il D.Lgs. n. 110/2004, in seguito alla sentenza di condanna della Corte di giustizia numero C-32/02, novellando l'articolo 24 Legge n. 223/1991 con l’introduzione dei commi 1-bis, 1-ter e 1-quater, la disciplina dei licenziamenti collettivi per riduzione del personale è stata estesa anche ai privati datori di lavoro non imprenditori che occupino più di 15 dipendenti, incluse le c.d. organizzazioni di tendenza. La riforma del 2012 (c.d. Legge Fornero) ha, in seguito, introdotto una serie di modifiche alla procedura di mobilità, volte a dare soluzioni ai problemi applicativi sorti nella prassi ovvero a risolvere accesi contrasti giurisprudenziali generati dalle questioni di parola, ed ha inciso in maniera rilevante sul sistema sanzionatorio, optando per la eliminazione della tutela reintegratoria in caso di violazioni della procedura e mantenendo detta tutela esclusivamente nei casi in cui il licenziamento collettivo sia intimato in assenza di forma scritta ovvero in violazione dei criteri di scelta.  alla sentenza di condanna della Corte di Giustizia C-596/12, è stata estesa la applicabilità della legge sui licenziamenti collettivi alla categoria dei dirigenti, a lungo esclusi dall' applicazione della detta disciplina proprio perché qualificati soggetti contrattualmente forti rispetto agli altri lavoratori subordinati, bisognosi di minor tutela e comunque garantiti nei casi e con le modalità stabilite dalla contrattazione collettiva; al fine di ottemperare agli obblighi comunitari, la Legge n. 161/2014 ha introdotto il comma 1-quinques all’art. 24, che ha disposto l’applicabilità della disciplina sui licenziamenti collettivi anche ai dirigenti, con la previsione di una specifica disciplina applicabile al licenziamento collettivo che coinvolge la categoria. In continuità con la precedente riforma del 2012, da ultimo, il  dlgs 23 /2015 (c.d. Jobs Act), ha ancora innovato radicalmente l'intero sistema sanzionatorio in caso di licenziamento collettivo illegittimo o inefficace, in linea con quanto operato per i licenziamenti individuali per motivi economici, prevedendo, per i soli lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, l'eliminazione della tutela reintegratoria per ogni genere di licenziamento economico illegittimo, sia esso individuale o collettivo, e la sua sostituzione con una tutela meramente indennitaria, oggetto di ulteriori modifiche ad opera del dl 87/2018 (c.d. Decreto Dignità) e della pronuncia della Corte Costituzionale n. 194 del 8 novembre 2018. Fino ad arrivare  al blocco dei  licenziamenti  introdotto inizialmente dall'articolo 41 del Dl 18/2020  e prevedeva il divieto per 60 giorni (dalla data  di pubblicazione del decreto,  17 marzo, e fino al 16 maggio 2020)  per tutti i datori di lavoro indipendentemente dal numero dei dipendenti,poi reiterato. L’avviso Comune sottoscritto “in zona cesarini”  ratifica una prassi già prevista e dunque è abbastanza normale che le aziende prima di licenziare concordino con i sindacati procedure alternative previste dalla legge (dalla Cig ai contratti di solidarietà; dai contratti di espansione agli scivoli verso il pensionamento).  E comunque  al termine della procedura poi prevista i criteri da adottare per risolvere il rapporto di lavoro, rimangono sempre in ordine la tutela prioritaria di chi ha carichi di famiglia, l’anzianità di servizio, le esigenze tecnico-produttive ed organizzative e nella loro applicazione dev’essere tenuto conto della categoria dei disabili, nel rispetto del limite numerico previsto per la quota di riserva, dell’impiego della manodopera femminile, che dev’essere superiore alla percentuale eventualmente collocata in mobilità, e delle lavoratrici madri che possono essere licenziate solo in caso di cessazione dell’attività aziendale. Le imprese, che dal 1° luglio hanno esigenze di adeguare gli organici e sono abilitate (alle condizioni date) ad avviare una procedura per il ricorso a licenziamenti per riduzione di personale sono obbligate a confrontarsi con le organizzazioni sindacali e le autorità pubbliche prima di procedere. Si aprono quindi spazi di negoziato con la messa in campo di strumenti che attutiscano o rimuovano gli effetti sociali dei provvedimenti, sul versante degli ammortizzatori sociali previsti dopo la cessazione del rapporto di lavoro (Naspi), sia su quello degli scivoli verso il pensionamento o della ricerca assistita (assegno di ricollocazione e riqualificazione professionale tramite i centri per l’impiego e le agenzie del lavoro in un sistema di sussidiarietà incardinato in una unica struttura .La parte assistenza, cioè gli ammortizzatori sociali,va affidata  all’Anpal ovviamente ammodernata e con un patto di ferro con le Regioni. Se non si ha un unico soggetto che eroga i sussidi e le politiche attive del lavoro, il meccanismo non funziona: andare al centro per l’impiego, e magari solo su chiamata,  e trovarci i navigator seduti su uno strapuntino fino a dicembre 2021 non serve. Va fatto un patto  con il lavoratore , e si remunera  il suo impegno come  organizzato  in Francia, in Germania, in Svezia, in tutti i paesi che hanno fatto forti investimenti sulle politiche attive. Le politiche attive per il lavoro devono avere un taglio nazionale, amministrato poi a livello regionale, ma con regole uguali in tutto il paese, perché occorre che tutti seguano uno standar unico e nazionale anche per agevolare il rapporto con il privato e rafforzare così i servizi per il lavoro perché o prima o dopo noi dobbiamo creare una rete di sicurezza per rioccupare le italiane e i gli italiani.

 

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