A Catania per amore e coerenza, insieme per la biblioteca Ursino
Ebbene sì ci siamo andate e abbiamo avuto il privilegio di visitare la biblioteca che abbiamo adottato con l’autorevole e amorevole guida della Direttrice Carbonaro che ci ha accompagnato sottovoce per rispettare il religioso silenzio in mezzo a questo patrimonio che, se non si vede e non si respira, non può essere percepito nella incredibilmente preziosa immensità.
Il Monastero dei Benedettini raccoglie e difende tra le sue mura una delle raccolte più prestigiose di testi che l’umanità possiede.
Lo splendido complesso monumentale è inserito dall’Unesco nel patrimonio Barocco della Val di Noto.
La splendida sequenza degli spazi “vaccariniani“, dal corridoio dei Novizi alla grande Biblioteca ,è uno dei pochi esempi dell’architettura del 700 catanese in cui si vive appieno la libertà di luce e ancora oggi nell’arrivare al refettorio sembra di poter incontrare l’abate Emiliano Guttadauro, custode della grande libreria dei monaci benedettini, seduto alla sua scrivania.
Basamenti di libri sorreggono i luoghi del pensiero dell’anima dell’arte, che non ha tempo e il museo è uno spazio partecipato costituito dalla collezione Pappalardo di oltre ottocento opere.
Contiene collezioni private della Sicilia che vengono fruite dal pubblico raccontando compiutamente attraverso un’appropriata selezione e catalogazione, il percorso che arte, pittura, rosa, hanno seguito.
Ed è qui che attraverso le calde e quiete parole di Rita Carbonaro viviamo l’emozione di poter essere utili a questa straordinaria donna che difende con la sua opera volontaria questa immensità.
Dobbiamo fare quello che possiamo per accompagnare la giusta causa di preservare la biblioteca.
Quindi intanto cominciamo sostenendo concretamente l’appello, anche perché Rita Carbonaro ha necessità di avere dei volontari competenti che l’aiutino a condurre lo sforzo quotidiano di manutenzione e apertura al pubblico della Biblioteca.
Mentre eravamo lì con lei un gruppo di studenti spagnoli di architettura consultavano i testi sotto l’occhio vigile della direttrice e di altri giovani che hanno avuto una piccola borsa di studio.
Dobbiamo aiutare Rita a percepire un giusto stipendio regolarmente e il Comune deve poter intervenire con risorse adeguate.
Dunque tutteperitalia insieme, dalla parte delle donne, del lavoro, della cultura.
5 Aprile 2013
Alessandra Servidori e le altre......