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pensierino di fine settimana 9 ottobre2020 IL VIRUS DI CUI DOBBIAMO LIBERARCI E IN FRETTA.  Venerdì 9 Ottobre 2020 pensierino di fine... Read more
La rete tra donne: RARISSIMA LA RETE TRA DONNE? COMPLICATISSIMA E RARA E QUANDO C'È È STRAORDINARIA La rete di collaborazione... Read more
FINALMENTE LA LEGGE SULLE MALATTIE RARE                   ALESSANDRA SERVIDORI FINALMENTE LA LEGGE SULLE MALATTIE RARE In Gazzetta... Read more
E LE DONNE IN PARLAMENTO SEMPRE TROPPO POCHE Alessandra Servidori          E le donne in Parlamento sempre troppo poche!  Ritengo importante... Read more
1Maggio 2021 : Fare lavoro !!!!! https://formiche.net/2021/05/primo-maggio-lavoro-draghi/ Alessandra Servidori  Fare lavoro .E’... Read more
QUI BRUXELLES a voi Roma : differenze di genere ALESSANDRA SERVIDORI   11 OTTOBRE 2017 Europa :l’indice sull’uguaglianza di genere 2017 misura... Read more
SENATO BURLESQUE Alessandra Servidori - IL  SENATO BURLESQUE 18 settembre 2015 La politica italiana parlamentare... Read more
Dottoresse in prima linea. Ma non solo Dottoresse in prima linea. Ma non solo.... Read more
La giornata contro la violenza sulle donne Sorridi donna sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride. Sorridi agli amori finiti... Read more
E' il momento di scommettere sui lavoratori e lavoratrici È il momento di scommettere sui lavoratori  IL RIFORMISTA 15/10/2020 giovedì 15 ottobre 2020... Read more
ESN IMPARARE DA POLONIA ROMANIA MOLDAVIA come sostenere i rifugiati ucraini che fuggono dalla maledetta guerra-  ALESSANDRA SERVIDORI       ESN IMPARARE DA POLONIA ROMANIA MOLDAVIA come sostenere i rifugiati... Read more
Testo Audizione Senato 9 marzo 2021 PNRR Alessandra Servidori  Docente di politiche del lavoro e Presidente Nazionale ... Read more
E pensare che si dicono ancora democratici Comunque l’arroganza e l’ignoranza dell’attuale  spezzatino PD sta portando il nostro BELPAESE... Read more
PNRR : siamo seri,i problemi ci sono .Basta lavorarci Alessandra Servidori  https://www.startmag.it/economia/pnrr-ritardi-problemi/     Siamo stati... Read more
EUROPA SOSTANTIVO PLURALE FEMMINILE https://formiche.net/2019/04/europa-sostantivo-plurale-femminile/ Alessandra Servidori          ... Read more
Corte dei Conti : ci trasciniamo un Debito pubblico spaventoso Considerazioni a margine del rapporto della Corte dei Conti sulla programmazione dei controlli e... Read more
BASTA CON LE BATTAGLIE IDEOLOGICHE E ANDIAMO AVANTI ANCHE CON I CONTRATTI DI ESPANSIONE Alessandra Servidori    BASTA CON LE BATTAGLIE IDEOLOGICHE E ANDIAMO AVANTI ANCHE CON I CONTRATTI... Read more
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pari opportunità e legge di bilancio? Sparite Alessandra Servidori     La politica per le pari opportunità ? spezzettata o generica. Insomma... Read more
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7 Marzo 2024 Donne : basta ipocrisie Basta ipocrisie. Servono riforme strutturali-  IL RESTO DEL CARLINO – 7 marzo 2024 Alessandra... Read more
Per una lettura servidoriana Pasquale   PER UNA LETTURA SERVIDORIANA PASQUALE ( se vi va) AUGURI !!!  Alessandra Servidori    Giovedì... Read more
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20 novembre giornata internazionale bambini e adolescenti Alessandra Servidori   Mi hanno chiesto di anticipare un commento in preparazione della giornata... Read more

8 marzo il sussidiario.net

 ALESSANDRA SERVIDORI   UN GOVERNO AMICO DELLE DONNE? No neanche nell'emergenza

Non c’è molto da festeggiare in questo Anno del Signore 2020, soprattutto per le italiane e le europee, l’8 marzo giornata dedicata alla Festa delle donne. Secondo Eurostat, il divario retributivo di genere (differenza tra i guadagni orari lordi medi dei dipendenti di sesso maschile e femminile in percentuale dei guadagni lordi maschili) è del 16%. E in questo purtroppo l’Italia è perfettamente allineata. Il divario retributivo di genere aumenta con l’età, mostrando l’impatto delle interruzioni di carriera che le donne sperimentano durante la loro vita lavorativa, in particolare a causa della maternità. Inoltre, la situazione peggiora quando le donne vanno in pensione poiché la loro pensione è – in conseguenza del divario retributivo di genere e delle condizioni di lavoro più precarie – circa il 40% in meno.

Chiaro allora che, se si vuole proporre una ricorrenza densa di significato e al passo coi tempinon è possibile pensare a un modo solo di occuparsi della situazione e non perdersi d’animo. È necessario invece fare i conti con un panorama articolato che vede oggi l’emergenza occupazionale femminile più importante come mai, non solo per il virus infettante che ha bloccato l’economia, ma per la consapevolezza che se fino al 2008 timidi accenni al recupero di occupazione si erano fatti, oggi la globalizzazione e la tecnologia  nel mercato del lavoro si trovano di fronte alla necessità di includere le persone e la componente umana ricoprire una posizione di assoluto rilievo, in quanto tutti i possibili sviluppi passano ancora dalla relazione interpersonale.

Succede che ai tempi del coronavirus si rilancia lo smart working e pare che imprese, banche, assicurazioni si stiano organizzando, ma l’Italia è fatta di uffici, negozi, servizi che non si possono svolgere da postazione remota. La possibilità di lavorare da casa, in realtà, pare facilitata da uno dei decreti attuativi pubblicati in Gazzetta Ufficiale, per affrontare l’emergenza sanitaria, che introduce l’eventualità di ricorrere al lavoro agile anche senza precisi accordi azienda-lavoratore. Ma  con le scuole chiuse e con l’indicazione di proseguire ancora una terza settimana i figli soprattutto da 0 a 12 anni sono da accudire: lo sono normalmente ancora di più ora, posto che l’altra soluzione, ovvero il part-time,  è poco adottato nelle aziende.

La gestione dei rapporti di lavoro in emergenza  pone comunque  problematiche  e lo smart working non è la panacea, è una soluzione interessante ma non risolutiva per chi lavora a contatto con le persone. Lo smart working è una modalità di lavoro organizzativo e non è un telelavoro e basta e stanno emergendo tanti limiti,  perché il metodo  richiede  comunicazione degli orari, situazione di sicurezza, quindi c’è un problema normativo e organizzativo che non si risolve semplicemente. Il fermo produttivo poi rischia di creare disoccupazione ulteriore e i dati Istat ci dicono sistematicamente che le prime a perdere l’occupazione sono le donne.

La verità è che anche prima del falcidiante virus eravamo e siamo ancora lontani da quella soglia del 60% di donne occupate che, secondo le stime della Banca d’Italia, produrrebbe in Italia un incremento del Prodotto interno lordo – a produttività invariata – del 9%. Non è semplice stabilire una relazione tra l’incremento del Pil e l’aumento dell’occupazione femminile,  ma i dati sono in linea con quanto previsto dalla womenomics, secondo cui il lavoro femminile fa crescere l’economia e, dunque, favorire una maggiore integrazione delle donne nel mercato del lavoro risponde anche a principi di efficienza economica. Colmare il divario occupazionale di genere permetterebbe di superare il problema della sostenibilità delle pensioni  sia direttamente, con l’aumento del tasso di occupazione (una maggiore quantità di forza lavoro farebbe scendere il rapporto tra pensionati e lavoratori, rendendo più sostenibile l’erogazione delle pensioni) che e indirettamente, attraverso l’aumento del tasso di fecondità.

In Europa dopo la direttiva sul work life balance c’è in generale aumento dell’investimento economico, legislativo e strategico programmatico  da parte di alcuni Stati su questo tema (ma non ancora in Italia). Questo accade perché i Paesi membri si sono resi conto di dover affrontare alcune questioni cruciali al fine di equilibrare i pesi della bilancia nel tentativo di stabilire una maggiore eguaglianza di genere, specialmente in ottica occupazionale. La direttiva  ha certamente il valore di introdurre misure che, coerentemente con la Strategia europea per l’occupazione Europa 2020, puntano a promuovere interventi che incidano sull’occupabilità dei soggetti, in particolare per quelli che hanno sulle spalle oneri di cura. La ministra della Famiglia ha promesso voucher per le babysitter e maggiori congedi parentali, ma – ammesso che il provvedimento arrivi in fretta – coglieranno le imprese il vantaggio di una modalità di lavorare più flessibile che lasci ai collaboratori maggiore scelta nella gestione dei propri tempi di vita privata e lavorativa? Senza una reale percezione dei vantaggi che queste misure potrebbero generare, i cambiamenti che la direttiva introduce rischiano di sortire l’effetto di un adempimento, con il rischio di penalizzare, ad esempio sul fronte delle opportunità di carriera, chi ne fruirà.

In questo momento di emergenza alcune importanti associazioni come le Acli  a Bologna per sostenere le famiglie e le donne che lavorano hanno organizzato dei servizi di babysitter e in alcune  città si è messo in moto   la babysitter di condominio. Ovvio vi sia un contratto, cioè il contratto collettivo proprietari di fabbricati, applicato dagli studi di amministrazione condominiale che  prevedono l’assunzione in comune tra più famiglie di  categorie di lavoratori tra i quali: assistenti condominiali che svolgono mansioni relative alla vita familiare dei condomini, o di una loro parte; lavoratori che svolgono, in appositi spazi condominiali, all’interno della propria abitazione o all’interno delle proprietà esclusive di uno o più condomini, servizi per la prima infanzia o per persone anziane autosufficienti o, più in generale, attività relative alla vita familiare, a favore dei condomini o di una loro parte. È dunque pienamente lecito che la babysitter instauri un rapporto “condominiale”. Questa è una soluzione che funziona, augurandoci  l’impegno del Governo (poco amico delle donne) verso norme cogenti sulla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro che sostengano le lavoratrici e le famiglie dal punto di vista  sociale contributivo e fiscale.

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