LIBRO : LA violenza sulle donne.i bambini disegnano
SABATO 14 OTTOBRE, ore 16,30
SALA CASA DELL’ANGELO-QUARTIERE SANTO STEFANO - Via San Mamolo 24, Bologna.
Verrà presentato il libro, in uscita per Giraldi Editore
LA VIOLENZA SULLE DONNE –I BAMBINI disegnano
Alessandra Servidori
Presentare un raffinato e profondo lavoro di Anna Maria Casadei su un tema - purtroppo sempre di grande attualità – come la violenza sulle donne interpretata dai segni dei bambini, è importante perché ha infatti radici profonde negli stereotipi di genere e nelle discriminazioni, che tuttora impediscono pari opportunità alle donne rispetto agli uomini e hanno un impatto disastroso sui piccoli e sulla loro vita. Permane la tendenza a considerare la violenza intrafamiliare come un problema squisitamente privato , così come la tendenza a vedere la donna non come vittima, ma come portatrice di una parte della responsabilità che ricade sui bambini. Non mancano infine – e non mutano in termini di entità – coloro che sono convinti che alla radice della violenza ci siano comportamenti errati da parte delle donne .L’analisi della Professoressa Casadei sui casi così compiutamente descritti e interpretati, corroborati da approfondimenti collegati ad anni di studi di Anna Maria sul tema delle espressioni grafiche infantili, in questo lavoro si addentrano nei meandri a volte appena accennati , ma evidenti agli occhi della studiosa , che rappresentano il disagio di eventi e situazioni che compiuti sulle madri attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale, economica e persecutori , i piccoli accusano profondamente e che in parte denunciano nel riempire un foglio bianco di impronte apparentemente insignificanti ma che svelano la loro profonda sofferenza. Gli studi ci dicono che la violenza ha effetti dannosi per i bambini a livello emotivo, cognitivo, comportamentale, fisico-relazionale, e a breve, medio e lungo termine . Si ripercuote infatti anche sulle relazioni future dei bambini, quando saranno adulti. È infatti ampiamente riconosciuto che una bambina che ha assistito a episodi di violenza sulla propria madre avrà maggiori probabilità di essere vittima di violenza da adulta, e un bambino che ha assistito a episodi di violenza sulla propria madre avrà maggiori probabilità di diventare un adulto abusante. È la cosiddetta trasmissione intergenerazionale della violenza. E’ dunque importante intercettare prima possibile i segnali che ci arrivano dai disegni dei bambini e le tipologie che Casadei ci offre, siccome il numero di donne che entra nel sistema di prevenzione e cura dei Centri Antiviolenza è una minima parte delle donne che hanno subito violenza, è determinante perchè ,anche in questo caso, la tragedia che investe i bambini non ha spesso un valore emerso ed sicuramente inferiore alla realtà che conosciamo. Ancora troppi pochi bambini sono assistiti dai servizi sociali con maltrattamento accertato, o grave trascuratezza di violenza assistita. Il libro di Casadei è uno strumento fondamentale per comprendere i sentimenti infantili ma l’obiettivo della protezione è invece interrompere la violenza in tutte le sue forme nei confronti della madre, tenendo conto del superiore interesse del/della bambino/a. Secondo quanto previsto dalla legge non si può escludere la necessità di un affido e, eventualmente, la decadenza della responsabilità genitoriale del maltrattante. La valutazione medica e psicologica dei bambini, non può essere disgiunta da quella della madre con l’obiettivo di avere un quadro complessivo della situazione traumatica, la quale non sempre è compresa dagli stessi protagonisti (madre e figli) e neanche colta dalla comunità.La scienza di Casadei può diventare un supporto importante per ridurre i rischi di maltrattamento , promuovere le risorse genitoriali: una attività che deve essere condotta da soggetti preparati e non sempre è applicabile in tutte le situazioni. Può essere strumento a disposizione dei Servizi socio sanitari ed è importante che nella osservazione le due dimensioni sociale e sanitaria non siano mai disgiunte. Lo screening tiene conto di possibili segnali predittivi come: povertà cronica, basso livello di istruzione, presenza di adolescenti, carenti relazioni interpersonali e sociali; esperienze di rifiuto, violenza, abuso subite nell’infanzia; pratiche educative scorrette e monogenitorialità. Dunque un ringraziamento molto sentito ad Anna Maria per il suo straordinario contributo ad una materia così delicata ,una opportunità per tutti noi di attenzionare un male pervasivo che possiamo prevenire .