Alessandra Servidori
Disuguaglianze e futuro molto incerto soprattutto per la disabilità
Per anziani e disabili il futuro non è sicuramente sereno tenuto conto delle risorse assai limitate e finanche confuse che notiamo nelle recenti disposizioni adottate poichè l’insufficienza di servizi domiciliari, strutture residenziali, azioni a sostegno dei familiari, rappresentano appena lo 0,38 dei famosi 30 miliardi. Quando sappiamo bene che gli anziani non autosufficienti supereranno di moltissimo, causa denatalità e allungamento della vita, nel prossimo 2028 ben i 6 milioni e mezzo (dati istat) e che già ora, rappresentano una realtà sociale enorme tenendo conto che se ne occupano concretamente 3 milioni di volontari, senza i quali il sistema di aiuto sarebbe già franato stando la mancanza di attenzione politica evidente. Nel recente disegno di legge delega sulle disabilità, prevista nella Legge di Bilancio 2022 e dal Pnrr tra le omissioni della delega appena approvata dal Parlamento vi è quella di non intervenire per correggere gli ampi difetti delle politiche di trasferimento monetario offrendo, responsabilmente e con una regia pubblica, a chi ne ha bisogno, quei servizi necessari a promuovere la loro partecipazione e, soprattutto, a tutelare la loro stessa dignità. Un esempio concreto è la confusione voluta tra la non autosufficienza grave e gravissima che a livello istituzionale legislativamente non è mai stata identificata ma solo adottata in singoli documenti ma che non trova riscontro univoco e oggettivo,poiché dovrebbe dipendere dal riconoscimento della particolare situazione del singolo caso con una valutazione interdisciplinare che si traduca in criteri di definizione della disabilità come rapporto tra esistenza e necessità di assistenza continua. Così succede che il Fondo per i familiari che curano un loro disabile( cd caregiver) secondo le legge del 2017che lo ha istituito e finanziato(ora è di 70 milioni) anziché andare al sollievo economico dei familiari per le cure prestate al proprio congiunto vanno alle singole regioni che ne utilizzano le risorse a discrezione ( fra le quali ci sono corsi di formazione ?)decidendo la classificazione tra autosufficienza grave e gravisissima perché è a quest’ultima che sono orientate le risorse. Inaccettabile.