Intanto si cominci a conoscere ed ad applicare ciò che già c’è e metterlo in fretta sul mercato del lavoro del territorio dandosi da fare anche dalla parte dell’occupabilità di tutte le donne :
*DM Ministero del lavoro in G.uff. del 4.4.2013 e Circ. INPS n.73 del 5.5.2013 sugli sgravi contributivi 2012 per incentivazione della contrattazione collettiva di secondo livello : 650 milioni da lunedì 24 giugno per accordi sulla produttività che nelle aziende significa flessibilità e conciliazione e defiscalizzazione. Modelli, accordi, prassi sono raccolti nell’Osservatorio della Consigliera nazionale di parità che insieme alle parti sociali. E’ una Banca dati formidabile;
*La Circolare INPS n.48 del 28.3.2013: bando sui voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting e contributo per asili nido previsti dall’art 4 ,comma 24, lettera b della legge n. 92 del 28 giugno 2012;
* La Famiglia in quanto tale è prestatrice d'opera (sostituendo di fatto il welfare nell’accudire il nucleo con il lavoro di cura) e deve diventare soggetto di riferimento nella definizione del welfare di sussidiarietà e quindi di servizi pubblici e privati; da una ricerca effettuata dal'Ufficio della Consigliera Nazionale di Parità, risulta una decrescita della richiesta di congedi di maternità obbligatori ma vi è una maggiore incidenza percentuale di neomamme nel 2010-2011 rispetto alle altre coorti di lavoratrici e, tra l’altro, non chiedono neanche il congedo parentale. Tale circostanza è anche causa di denatalità ed è in tal senso che bisogna agire oltre a prevedere un sostegno per le donne che chiedono congedi per accudire gli anziani del nucleo; le risorse destinate alla famiglia sono state spacchettate inserite qua e là massacrato l’art 9 L.53/2000 – non più rifinanziata la legge 125/1991 che pur sosteneva la conciliazione su progetti : dunque è necessario inserire questo tema prioritario nella programmazione razionalizzata del welfare;
* Applicare il sistema di bilateralità nelle aziende, per ampliare l'intervento e sostenere oltre alla formazione, i congedi parentali e quindi il reddito del lavoratore/lavoratrice;
* Verificare la possibilità di istituire un Fondo di solidarietà contrattuale e sussidiarietà tramite la contrattazione collettiva finalizzato al sostegno al reddito del lavoratore/lavoratrice che si assenta per cura di famigliari;
* Detassare la conciliazione vita-lavoro attraverso il sistema applicato sugli accordi di produttività attualmente soggetta a decontribuzione, considerandoli produttività perché flessibilità e dunque conciliazione anche avvalendosi della raccolta di prassi dell'Osservatorio sulla Contrattazione in capo alla Consigliera Nazionale, attivato sull'analisi degli strumenti previsti dall'accordo comune delle parti sociali del marzo 2011;
*Ripristinare nel bilancio INPS, alla voce assegni famigliari, l'utilizzo delle contribuzioni in attivo di un miliardo e dirottati sui bilanci in passivo previdenziale”.
* E’ urgente capire concretamente quanto spazio dà l’Europa al lavoro dei giovani e delle donne tema messo a margine dai temi dell’economia e della finanza. Teniamo conto che il tema della disoccupazione dei giovani in Europa ( e delle giovani donne dunque) interessa il Sud e Est ( i paesi più deboli della comunità). E’ determinante sapere come si utilizzeranno i fondi della Banca europea per investimenti per le piccole e medie imprese,l’innovazione, soprattutto le start up dei giovani.
La staffetta intergenerazionale per esempio proposta dal Ministro Giovannini è una ottima idea (perché c’è bisogno di bravi maestri e maestre per insegnare bene le professioni!) ma costa moltissimo. Guardiamo agli esempi virtuosi come la Germania dove il tasso di occupazione dei giovani e delle donne è quasi uguale agli adulti.
* La proposta concreta e realizzabile da subito è una Banca di formatori/formatrici esperti che aiutino i giovani e le donne a capire quali talenti hanno e che indirizzo prendere. Questa proposta è fondata su un efficiente operativo presidio di servizi sussidiari tra pubblico e privato + le agenzie di intermediazione + i consulenti del lavoro + le consigliere di parità così da costruire una Banca di operatori polifunzionali del mercato del lavoro e dare vita agli sportelli del lavoro anche per donne.
* Passaggio importantissimo è sviluppare al meglio l’apprendistato, il tirocinio, l’alternanza costringendo gli operatori del mercato del lavoro a studiare la norma aggiornarsi e fare un salto di qualità di competenze. Perchè la norma italiana oggi è al pari di altre norme internazionali. Bisogna sapere fare un buon piano di formazione,avere buoni tutor e maestre/maestri di mestiere che sappiano trasmettere le competenze;
* Risolvere dunque il problema dell’apprendistato di rango significa apprezzare le norme ,conoscere gli incentivi economici che sono anch’essi buoni ,ma fare un salto di qualità tra integrazione di scuola/università /mondo delle imprese e operatori del mdl : l’apprendistato non è burocrazia è invece lo strumento privilegiato per FARE UN PIANO DI FORMAZIONE INDIVIDUALE e LA CERTIFCAZIONE CONCRETA del percorso di apprendimento.
Alessandra Servidori, 7 luglio 2013