Ancora quante Giulia?
Alessandra Servidori
Ma diciamoci la verità …. Parole come pallottole ,ancora violenza ….
Il feroce massacro della giovane Giulia da parte del coetaneo Filippo che l’avvocato della sua famiglia definisce “buono” e da una infausto commento sul corrierone su Elena sorella di Giulia “la ragazza grande della famiglia Cecchettin più ribelle” sono lo strascico già visto e vissuto di una cultura priva di pietà e rispetto per una tragedia ripetuta. Per giorni abbiamo seguito con angoscia questa tragica storia che ben presto, sarà usata e tramutata in un telefilm,in un talk urlato tra gente che vuole apparire ma che non è altro che la fotografia infame della nostra società priva di valori. In molti hanno riportato su fb i nomi delle ultime donne trucidate e alcuni commenti ridicolmente offensivi e cinici di fanatici ignoranti. Poi ancora gli annunci della politica : vogliamoci bene dopo offese reciproche e irripetibili nelle piazze contro il popolo ebraico rincorso da moderni nazisti, l’occupazione delle università contro Israele o strumentalizzata dai silenzi di troppi rettori tutti presi dall’affanno di vincere l’occupazione elettorale della Crui per la Presidenza nazionale e ancora la politica che non difende le persone fragili come gli anziani togliendo le risorse , le persone disabili distraendo i fondi verso un progetto fantasma di case della salute senza personale ospedaliero, e anche sempre le donne offese nell’anima e nel corpo. Dicono di inasprire e le pene contro i maschi barbari , di fare educazione nelle scuole ma è sempre troppo tardi .Sono anni che la violenza incombe in ogni luogo della società incivile : tra i banchi, sul lavoro senza regole, tra giovani e tra adulti e le donne sono le più colpite . Ha fatto breccia il film della Cortellesi che ha saputo mettere in bianco e nero una realtà ancora lì che bolle : alle femmine le madri ancora adesso ( troppe) augurano di fare un buon matrimonio e magari sì, trovare un part time, avere tanti figli maschi; ai maschi non si insegna il valore del rispetto per la maternità dunque della madre, sorella, moglie ,compagna. Sono illuminati e rari i genitori che si impegnano , anzi dovremmo veramente, come priorità, insegnare dalla scuola materna , insieme alla famiglia distratta, alle scuole superiori cosa significa il bene condiviso di un rapporto tra genitori e figli incardinato sul rispetto e aiuto reciproco di alcuni valori essenziali. Invece no la cd “buona scuola “ ha introdotto malamente l’educazione fai da te di genere tutta piegata sull’omosessualità e sulla violenza di un genere ambiguo a senso unico , con incompetenza ideologia, presunzione agita sui bambini con un silenzio assordante delle famiglie .Solo ora finalmente il cardinale Zuppi ha dichiarato che i preti pedofili devono stare fuori dalla Chiesa. L’agonia di Giulia è slogan e titoli che invadono giornali televisioni che trattano la gelosia morbosa cattiva come un alibi ancora consolidato tra maschi giovani e grandi ,ossessivi,e una giustizia ancora troppo blanda in mano spesso a giudici( anche donne) che minimizzano la violenza sulle vittime, donne a cui per una legge assurda come la legge 54 che dà la possibilità di togliere alle madri vittime di cattiveria paterna i figli,luoghi di lavoro dove il mobber ha spesso i pantaloni, aule universitarie dove le studentesse molto più brave degli studenti, si laureano in meno tempo ma faticano a trovare lavoro. Tutto questo è violenza e sub cultura :bisogna cambiare registro , ritrovare il desiderio di costruire una società normale che ha forza e coraggio per consegnare a chi verrà e chi c’è già come vivere in una armonia di base che ci fa riconoscere il più possibile il bene dall’immondizia del male.