Da qualche anno sono invitata a Rimini alla convention di Comunione e Liberazione ,Compagnia delle Opere insomma quell’evento “cattoexcomunista” che apre regolarmente la stagione politica post feriale ( che peraltro ultimamente è andata avanti stancamente senza soluzione di continuità anche in estate).Attraverso la presenza di moltissimi politici si cerca di capire ciò che dal governo rimane ermetico. Quest’anno però il Ministro Poletti ha dato una sciacquata straordinaria ai ghirigori degli altri che traccheggiano sui temi del lavoro .Con quella semplicità dell’uomo della terra e quella sana cultura del fare , ha spiegato ad una platea di giovani e meno giovani che sulle tre parole RESPONSABILITA’, FIDUCIA, AMBIZIONE , si incardina il programma del suo Governo, anche dalla parte del lavoro delle donne. Questo ci rassicura poiché è la chiarezza di cui abbiamo bisogno e non la nebulosità della demagogia ignorante. La sala piena di gente a Rimini contrastava la Festa dell’Unità Nazionale a Bologna dove un Guglielmo Epifani ,pur con i capelli bianchi come Poletti, parlava un sindacalese snervante davanti ad una sala desolatamente vuota .Ecco la differenza che non è generazionale ma è culturale e responsabile. Ma non è finita qui.
Matteo Renzi al quale dedichiamo sempre molta attenzione ha presentato con slide il primo pacchetto di provvedimenti. e il solito bilancino politico a spezzatino si è consumato. Da una parte le cose da fare che non si possono più fare nella Pubblica Amministrazione ( la riforma della giustizia e cioè del CSM della responsabilità civile dei giudici messo in una legge delega ) e dall’altra il decreto urgente . Così è andata per il Lavoro e la Scuola . Nessuno ha mai pensato che gli 80 euro fossero la soluzione ma tutti abbiamo ben chiaro che le promesse renziane invece con i suoi eccessi hanno un ruolo grande nel condizionare l’economia e la politica .C’è però un problema vero che il giovane toscano deve capire : il consenso non è un fine è un mezzo per governare veramente e il giovane ambizioso deve mettere in opera ciò che che dice di fare. E fare promesse che si possono mantenere. Per questo la responsabilità, la fiducia e l’ambizione sono direttamente collegate: se manca una delle altre due salta tutto.
Alessandra Servidori - 30 agosto 2014